Egitto, il rais Mubarak ha ceduto. Al Arabiya: “E’ fuggito a Sharm el Sheikh”

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 16:32 OLTRE 6 MESI FA

Hosni Mubarak

IL CAIRO – Mubarak ha ceduto. Voci lo danno già per dimesso, altre addirittura dicono che abbia lasciato il Paese, mentre per l’emittente tv al Arabiya sarebbe partito per Sharm el Sheikh assieme al capo di stato maggiore dell’esercito, generale Sami Anan. Ma secondo la tv di Stato il presidente egiziano starebbe incontrando il vice presidente Omar Suleiman e il premier Ahmed Shafik.

Per il New York Times il presidente Mubarak parlerà ”questa sera” alla nazione dal suo palazzo al Cairo. Il discorso è atteso ”nell’arco di poche ore”.

La soluzione che si sta profilando per sbloccare la situazione è un passaggio di potere presidenziale al vicepresidente Omar Suleiman. E’ quanto riferisce la tv satellitare Al Arabiya, dando conto di un fitto negoziato in corso, dopo gli annunci che si sono succeduti nel pomeriggio su una uscita di scena di Hosni Mubarak. In precedenza il ministro dell’informazione Anas el Fekky aveva smentito che il rais avesse lasciato il potere. Dichiarazione fatta anche dal primo ministro Ahmed Shafik che qualche ora fa aveva detto che Mubarak era ancora la potere e nessuna decisione era stata presa.

Un timore però c’è, e viene rivelato dai Fratelli musulmani: che le forze armate egiziane stiano preparando un colpo di stato. “Sembra un golpe militare – ha detto Essam al-Erian -. Sono preoccupato e in ansia. Il problema non è con il presidente, è con il regime”.

Secondo quanto riferisce al Jazeera, l’esercito si è opposto alla diffusione di un discorso in cui il presidente Hosni Mubarak avrebbe dovuto annunciare il trasferimento di tutti i suoi poteri al vice presidente Omar Suleiman.

Secondo quanto rivela la Cnn, alcuni dirigenti egiziani avrebbero detto che ”i manifestanti hanno vinto”.

Il Consiglio superiore delle forze armate egiziane si era riunito nel primo pomeriggio per ”esaminare la situazione”, e ha deciso di rimanere in riunione permanente per salvaguardare il Paese e garantire la sicurezza, sulla base delle proprie responsabilità. A presiedere il consiglio non c’era però Mubarak, appunto, ma il generale Mohammed Hussein Tantawi.

Poco prima un alto ufficiale dell’esercito egiziano aveva annunciato con il megafono alla piazza Tharir ”buone notizie per stasera”,che le richieste dei manifestanti saranno soddisfatte, e che saranno prese le misure necessarie “per proteggere la nazione” e per “appoggiare le richieste legittime del popolo”.

Appena saputa la notizia, gli Stati Uniti hanno reso noto, attraverso il diplomatico americano James Steinberg, che faranno in modo che, qualunque sia l’evoluzione della situazione in Egitto, essa non creerò ”nuovo pericolo per Israele e la regione.Una delle costanti di questa regione che conosce cambiamenti è il nostro sostegno inalienabile alla sicurezza di Israele” ha detto al Congresso il segretario di Stato americano aggiunto, Steinberg. ”Siamo impegnati a fare in modo che i cambiamenti politici alle frontiere di Israele non creino nuovi pericoli per Israele e la regione” ha aggiunto. Ieri il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, aveva avuto un lungo incontro con il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, quello della Difesa, Robert Gates, e il Consigliere per la Sicurezza nazionale, Tom Donillon

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