Egitto, Morsi cede alla piazza. Indette nuove elezioni dal 27 aprile

Pubblicato il 22 Febbraio 2013 - 00:10| Aggiornato il 25 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

IL CAIRO – Mohammed Morsi cede alle pressioni della piazza. Avvitato in una crisi politica paralizzante, percorsa da violenze di piazza e in profonda crisi economica, l’Egitto tornerà alle urne il prossimo 27 aprile: lo ha stabilito lo stesso Morsi, che ha firmato il relativo decreto nello stesso giorno in cui la Shura, la camera alta del parlamento, ha approvato la nuova legge elettorale.

Le elezioni, come le precedenti del 2011-12, si terranno in quattro fasi successive fino a giugno. Il nuovo parlamento si riunirà il 6 luglio. Da queste elezioni Morsi e i Fratelli Musulmani, di cui è Morsi è il leader, sperano in un rilancio del loro governo, la cui azione politica e la cui connotazione fortemente islamica è contestata quotidianamente in piazza dalle opposizioni, che l’accusano di aver tradito la rivoluzione che rovesciò Honsi Mubarak.

Una parte delle opposizioni, in particolare il Movimento popolare di Hamdin Sabahi, ha invece già deciso di boicottare l’appuntamento elettorale. La nuova legge elettorale proibisce ai parlamentari eletti di cambiare formazione politica e stabilisce che un terzo dei deputati della camera bassa sia formata da eletti indipendenti.

Il nuovo parlamento e il nuovo governo dovranno anche darsi da fare per rimettere in forze un paese dall’economia disastrata: condizione irrevocabile anche per il Fondo monetario internazionale, pena il congelamento di un prestito di 4,8 miliardi di dollari.