Egitto, più poteri a Morsi: scontri a Piazza Tahrir. “Primavera araba tradita”

Pubblicato il 24 Novembre 2012 - 00:02 OLTRE 6 MESI FA
Egitto, scontri a piazza Tahrir contro i nuovi poteri a Morsi. La primavera araba tradita (Foto Ansa)

IL CAIRO – Piazza Tahrir torna a infiammarsi all’indomani del decreto col quale il presidente egiziano, Mohammed Morsi, si è attribuito nuovi poteri, indebolendo quelli della magistratura e blindando l’assemblea costituente. La primavera araba si sente tradita e scende in piazza al grido di “Morsi come Mubarak“. Tafferugli sono andati avanti per tutta la giornata nei pressi di Tahrir, teatro di scontri già da cinque giorni, in occasione del primo anniversario delle proteste nelle quali persero a vita 49 persone. Le sedi degli uffici del partito dei Fratelli musulmani, il partito di provenienza di Morsi, sono stati incendiati da manifestanti ad Alessandria, Port Suez e Ismailyia.

Il conteggio dei contusi e intossicati è salito a 56 solo al Cairo in serata, mentre venerdì i bollettini medici parlavano di cinquanta feriti ad Alessandria. Malgrado la tensione in tutto il paese, Morsi ha scelto di scendere in mezzo ai suoi supporter per difendere a spada tratta il suo operato, sostenendo di essere il presidente di tutti gli egiziani e di avere adottato queste misure per garantire stabilità economica e sociale e la transizione democratica.

Morsi ha respinto le accuse di essersi voluto appropriare del potere legislativo e di avere messo in atto una vendetta, sostenendo di volere portare avanti la rivoluzione, mettendo da parte i corrotti. Fra questi alcuni giudici che, ha scandito fra gli applausi, ”rimpiangono l’ancien regime”.

In piazza venerdì pomeriggio c’erano i tre leader dell’opposizione che alle presidenziali di giugno sono stati sconfitti da Morsi: Mohamed el Baradei, Amr Mussa e Hamdine Sabahi e venerdì sera il movimento popolare, che raccoglie forze pro rivoluzione e liberali ha annunciato un sit in a Tahrir per chiedere l’annullamento della contestata dichiarazione.

Due componenti dello staff del presidente Sekina Fouad e Samir Morcos, copto, hanno annunciato le loro dimissioni per protestare contro una iniziativa della quale, ha detto Fouad, non erano nemmemo stati informati. Il braccio di ferro fra il presidente e i suoi sostenitori dei Fratelli musulmani e l’opposizione è ormai uscito allo scoperto.