Egitto, ancora aggressioni ai giornalisti stranieri. Usa: “Campagna concertata”

Pubblicato il 3 Febbraio 2011 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – ‘Sono allarmanti le notizie che dal Cairo arrivano sulla situazione dei giornalisti e delle troupe impegnati a dar conto della rivolta egiziana. I nostri colleghi italiani fanno sapere di essere ormai asserragliati in albergo, impossibilitati persino ad affacciarsi ai balconi, mentre gruppi di teppisti hanno già devastato gli uffici di emittenti arabe che hanno sede vicino a loro”. Lo afferma in una nota la Fnsi.

”La Federazione della Stampa – si legge nel comunicato – apprezza la ferma denuncia contro le aggressioni ai giornalisti che è venuta stamattina dal Presidente del Consiglio Berlusconi nel documento sottoscritto insieme agli altri leader di governo europei e le iniziative dell’unità di crisi del nostro ministero degli esteri. La Fnsi, disponibile a cooperare – anche d’intesa con la nostra Federazione internazionale, Ifj – per la sicurezza dei giornalisti, chiede che in queste ore venga ulteriormente rafforzata ogni iniziativa, anche diplomatica, per garantire a colleghe e colleghi l’incolumità e le minime condizioni operative essenziali, assicurando (anche d’intesa con le autorità egiziane) l’adeguata tutela e vigilanza contro i possibili assalti di facinorosi”.

La condanna degli Usa. Il Dipartimento di Stato americano ha espresso oggi la sua ”condanna” per quella che ritiene essere in Egitto una ”campagna concertata per intimidire i giornalisti” stranieri.

In Egitto ”c’è una campagna concertata per intimidire i giornalisti internazionali al Cairo, e interferire col il loro lavoro – ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley, in un messaggio via Twitter -. Noi condanniamo azioni di questa natura”.

Gli attacchi ai giornalisti. L’emittente americana Cnn ha reso noto che alcuni suoi giornalisti in servizio al Cairo sono stati attaccati da manifestanti pro-Mubarak, e sono state sequestrate e distrutte le registrazioni e i filmati che avevano appena girato per le strade della capitale egiziana. L’inviato della Cnn Anderson Cooper, che ieri era stato malmenato dai manifestanti, ha riferito che oggi la situazione al Cairo ”è molto più pericolosa per i giornalisti”.

Due giornalisti greci, un inviato del principale quotidiano Kathimerini e un fotografo dello stesso giornale, sono rimasti feriti durante gli scontri di ieri al Cairo, ma nessuno dei due corre pericolo di vita. Lo riferiscono i media.

Altri due corrispondenti di al Jazira sono stati aggrediti da un gruppo di facinorosi al caos delle manifestazioni, in base a quanto riferisce la stessa tv qatariota. Nel primo caso, secondo il racconto di alcuni testimoni, i due giornalisti di Kathimerini si trovavano a piazza Tahir, teatro degli scontri fra i fedelissimi di Mubarak e i manifestanti contro il regime, quando sono stati aggrediti da un gruppo di manifestanti. I due hanno subito ricevuto assistenza nell’ospedale locale.

E ancora, dopo il caso dei sei giornalisti di Al Jazira arrestati domenica e subito rilasciati e quello dei tre israeliani di ieri, pure rimessi in libertà, oggi i media riferiscono di due giornalisti del New York Times finiti in manette anche se il governo ha detto che i due ”sono stati messi in custodia cautelare”.

Due équipe giornalistiche polacche sono state fermate oggi, 3 febbraio, nel centro del Cairo, secondo quanto riferisce l’agenzia Pap precisando che una delle due è di nuovo libera mentre sull’altra non ci sono informazioni al momento. Stando alla Pap, che cita il responsabile del canale tvp.info., Piotr Krysiak, due operatori della tv sono stati fermati, e poi rilasciati, mentre in compagnia di una guida egiziana, si trovavano nella zona di Piazza Tahrir e si stavano recando dalla sede della tv egiziana all’ambasciata polacca. Ai due sono stati prelevati i passaporti e i cellulari – restituiti poi dopo i controlli – mentre la videocamera è rimasta danneggiata durante il controllo. Dei tre giornalisti dell’altra squadra fermata non si sa la sorte, si sa solo che uno di loro è Piotr Gorecki, inviato della tvp.info. Tvp.info è il canale della tv pubblica che trasmette questi giorni in diretta immagini e servizi dal Cairo seguendo anche la sorte dei turisti polacchi in Egitto.

Tra i giornalisti fermati e detenuti in Egitto c’è anche il responsabile dell’ufficio del Cairo del Washington Post, Leila Fadel, e una fotografa del giornale, Linda Davidson, insieme a un loro interprete. Lo ha confermato lo stesso giornale americano.

Il Washington Post afferma che gli arresti sono stati ordinati dal ministro dell’Interno egiziano. Secondo il giornale americano, i giornalisti detenuti sarebbero una ventina. Tra questi, anche tre reporter di Al Jazira. Il quotidiano riferisce che ”almeno altri otto giornalisti internazionali sono stati fermati a piazza Tahrir dall’esercito”.

L’attacco alle organizzazioni umanitarie. Almeno quindici attivisti dei diritti umani sono stati portati via stamani dall’ Hisham Mubarak Law Centre del Cairo da ”membri della forza di intelligence Mukhabarat”. Lo ha detto all’ANSA il responsabile per le emergenze di Hrw, Peter Bouckaert, che si trova al Cairo e che denuncia ”sistematici arresti di giornalisti e attivisti”. Tra gli arrestati di stamani, ci sono l’inviato di Human Rights Watch Daniel Williams (marito della giornalista Lucia Annunziata), un dipendente francese di Amnesty International e una dozzina di avvocati egiziani per i diritti umani.

”Nel centro c’erano, oltre al nostro inviato e ai membri di Amnesty, circa 25 avvocati attivisti egiziani. Verso le 13.30 le forze di sicurezza sono entrate nell’ufficio dove sono rimaste per circa 30 minuti. Tutti i presenti sono stati interrogati, poi alcuni di loro sono stati portati via a bordo di un cellulare”, ha raccontato Bouckaert. Fuori dall’ufficio ”gli arrestati sono stati insultati da un gruppo di sostenitori di Mubarak che li accusavano di essere ‘contro l’Egitto’ e ‘spie del Mossad”’, ha proseguito Bouckaert. Da quel momento, Hrw non ha avuto più notizie: ”Siamo in contatto con l’ambasciata americana e con le autorità egiziane cui spetta la responsabilità degli operatori stranieri, ma da oggi – ha aggiunto – abbiamo visto arresti sistematici di giornalisti e attivisti”. Contattata dall’ANSA Lucia Annunziata ha confermato di aver perso stamani i contatti con il marito, ex giornalista del Washington Post, e di aver avuto notizie dallo stesso Bouckaert.

L’Onu. Decine di funzionari delle Nazioni Unite hanno lasciato l’Egitto perché la situazione nel Paese sta diventando sempre più instabile. Lo ha detto all’ANSA Farhan Haq, portavoce del Palazzo di Vetro. “Dall’Egitto è partito un primo aereo diretto a Cipro, con circa 150 persone a bordo”, ha spiegato Haq. ”In tutto – ha aggiunto – saranno circa 400 a lasciare il Paese, e questo numero comprende i funzionari e le loro famiglie”. Il portavoce ha precisato che ”le funzioni essenziali continueranno a essere portate avanti dalle centinaia di persone, di nazionialità egiziana o internazionali, che rimarranno nel Paese”.

[gmap]