Elezioni Cile: è testa a testa, in vantaggio Pinera

Pubblicato il 17 Gennaio 2010 - 21:33 OLTRE 6 MESI FA

Il Cile ha scelto la svolta verso la nuova destra, liberal ma erede del “post-pinochetismo”. Questo, almeno quanto emerge dalle prime stime del voto odierno, come riporta l’Ansa. Secondo questi dati il candidato della destra, l’imprenditore Sebastian Pinera, ha totalizzato il 51,3% al ballottaggio presidenziale di oggi in Cile, a fronte del 48,7% del rappresentante del centro-sinistra, l’ex presidente Eduardo Frei.

I due candidati, sia l’imprenditore di destra Sebastian Pinera sia il rappresentante della “Concertacion” di centro-sinistra, l’ex presidente democristiano Eduardo Frei, hanno votato presto. Entrambi hanno sottolineato di non avere dubbi sulla loro vittoria. Qualsiasi sia il risultato, due decenni dopo la fine della dittatura di Augusto Pinochet, i cileni decidono quindi se sostengono la destra di Pinera oppure se scommettono ancora per la continuità, e cioè per la “Concertacion”, che dal 1989 ha sempre vinto le elezioni.

Sotto shock per l’ininterrotto flusso di notizie provenienti da Haiti, le capitali degli altri paesi latinoamericani seguono comunque con molta attenzione il voto odierno in Cile, paese che ha un peso specifico (politico, economico e sociale) molto superiore alle sue dimensioni geografiche.

Sulla base degli ultimi sondaggi è in vantaggio – anche se di poco – Pinera, il 60/enne imprenditore con uno dei patrimoni più consistenti dell’intera America Latina, con partecipazioni nei settori della tv, del calcio, della sanità e delle compagnie aeree.

«Il cambiamento per il Cile è positivo: sarebbe come aprire una finestra per far entrare aria fresca», ha commentato Pinera subito dopo aver votato, dichiarandosi convinto che a vincere sarà la sua coalizione di destra ‘por el cambiò: «per il nostro paese sono in arrivo tempi migliori». Pinera incarna la nuova destra cilena, non molto lontana dalle ricette pro-mercato, ma con un ruolo attivo dello Stato, portate avanti in questi anni dalla ‘Concertacion’.

Gli interrogativi di queste ore su Pinera riguardano quanto si lascerà influenzare dagli ambienti ex pinochetisti, anche per quel che riguarda la nomina dei ministri o di uomini chiave nel suo esecutivo. Al primo turno elettorale del 13 dicembre, Pinera aveva ottenuto una valanga di voti – 44% – a fronte del 29,6% andato al 67/enne Frei: «Se i cileni ci daranno la loro fiducia, il nostro potrà essere un paese più equilibrato, con un futuro migliore per tutti, non solo per alcuni», ha commentato Frei, lanciando una chiara frecciata al miliardario rivale. Fino a qualche giorno fa, i sondaggi parlavano chiaro.

Pinera era molto avanti rispetto a Frei, e sembrava in dirittura d’arrivo per la Moneda. Ma le cose sono cambiate martedì, quando il dissidente socialista Marco Enriquez-Ominami, che alla prima tornata è finito terzo, con un “bottino” di voti pari al 20%, ha manifestato il suo sostegno, anche se in modo non molto convincente, a favore di Frei.

Il candidato della ‘Concertacion’ è quindi in rimonta, anche se per poter vincere affronta, almeno sulla carta, una missione quasi impossibile: essere votato della maggior quantità possibile di persone, incamerare cioè quasi tutti i voti che al primo turno sono andati al nuovo ‘enfant prodigè della politica cilena, e cioè proprio Enriquez-Ominami.