ROMA – Si chiama David Duke. E’ un signore, si fa per dire, dichiaratamente antisemita. E’ un suprematista bianco, modo un filo più elegante per definire un razzista che crede che i bianchi siano superiori ai neri. Soprattutto è stato il leader del Ku Klux Klan, ovvero degli incappucciati vergogna degli Stati Uniti d’America. E ora Duke, sul suo profilo Twitter, è scatenato: canta vittoria per la vittoria di Donald Trump, eletto a valanga presidente degli Stati Uniti d’America.
La questione, in realtà è complessa. Duke ha da subito appoggiato Trump e ha anche finanziato la sua campagna elettorale. Ma era un alleato troppo ingombrante e imbarazzante perfino per il non proprio politically correct Trump che infatti, dopo una iniziale titubanza e una dichiarazione improbabile (“Non lo conosco abbastanza bene per esprimermi…”) ha pubblicamente rifiutato l’endorsement del Ku Klux Klan.
Più di Trump padre, esagerando, ha detto il figlio Eric che con dichiarazione non esattamente misurata e diplomatica di Duke ha spiegato: “Si merita una pallottola, voglio dire, queste non sono persone buone, sono persone orribili”.
Il punto è che David Duke non ha fatto una piega. Ha continuato fino all’ultimo a sostenere Trump e lo sta continuando a fare anche in questi minuti sperando che l’ondata rossa lo aiutasse a prendere un posto nel Senato in Louisiana. Già perché nell’America del terzo millennio succede anche questo: un signore negazionista, antisemita, razzista e incappucciato, può accomodarsi non nelle patrie galere ma in Senato.
One of the hard-hitting, straight forward TV campaign spots your contributions have made possible. The positive response is fantastic! pic.twitter.com/yLkDUN4BsU
— David Duke (@DrDavidDuke) 5 novembre 2016