Usa, elezioni. Romney comincia a deludere partito e finanziatori

Pubblicato il 16 Marzo 2012 - 14:24| Aggiornato il 20 Marzo 2012 OLTRE 6 MESI FA

Mitt Romney

WASHINGTON, STATI UNITI – Sta vincendo la battaglia per i delegati, ma sta perdento quella dell’immagine, quella che conta davvero per arrivare fino in fondo e guadagnare la nomination del suo partito. Così sui media americani si fotografa il momento negativo di Mitt Romney, che da ‘favorito’ delle primarie repubblicane sta concedendo un po’ troppe vittorie all’avversario ultraconservatore Rick Santorum.

Tanto che i dubbi tra i vertici del partito repubblicano crescono, e non solo tra di loro. Anche i principali finanziatori della campagna elettorale di Romney si mostrano preoccupati per la tenuta del ‘frontrunner’, del candidato moderato che fin dall’inizio e’ stato considerato il predestinato, l’unico in grado di gareggiare con Barack Obama, nonostante il suo scarso appeal e la carenza di leadership.

Ecco perche’ – mentre Rick Santorum e Newt Gingrich sono volati rispettivamente a Porto Rico e in Illinois, prossime tappe delle primarie – Mitt Romney ha fatto un blitz a New York, per incontrare gran parte di coloro che contribuiscono alla sua campagna e rassicurarli. Tentando di convincerli ad investire ancora su di lui, l’unico in campo repubblicano – sostiene – in grado di battere l’attuale inquilino della Casa Bianca.

Molti donatori – scrive il New York Times – confessano di sentirsi un po’ frustrati, visti i risultati finora conseguiti in proporzione ai soldi sborsati. Romney ha infatti raccolto un’enorme quantità di denaro, tando da mettere in allarme anche la campagna di Obama. La paura dei magnati e delle imprese di Wall Street che appoggiano l’ex governatore milionario del Massachusetts e’ che il candidato su cui hanno puntato si riveli inadeguato, fuori dalla realta’, incapace di intercettare i voti di gran parte della base del partito, molto più conservatrice di lui.

”Lasciate che Mitt sia Mitt”, affermano i suoi sostenitori. Ma una parte del problema – si replica – e’ proprio che ”Mitt sta già facendo  Mitt”. Mentre per imprimere una svolta alla sua campagna elettorale – ora che ci si appresta a votare in stati decisivi come New York, Texas e California – servirebbe dell’altro.

Analizzando la situazione l”Huffington Post da’ a Romney due suggerimenti per tentare uno scatto di reni: basta calcoli sui delegati (l’unica strategia che finora sembra aver seguito l’ex governatore) e stop ad una campagna senza un vero, chiaro messaggio. Un messaggio che finora e’ stato povero, con Romney piu’ famoso per le sue gaffe che per le sue proposte. L’entourage del candidato mormone minimizza le preoccupazioni crescenti. Si ostenta sicurezza e si da’ per certo che Romney negli Stati chiave avra’ vita facile.

Ma c’è la grande incognita di Newt Gingrich: a chi andranno i voti dell’ex speaker della Camera se decidera’ di ritirarsi? E’ facile prevedere che la gran parte confluira’ su Santorum, e per Romney saranno guai.