Elezioni Usa: sfida infiammata tra i vice… ai punti Ryan batte Biden

Pubblicato il 12 Ottobre 2012 - 08:25 OLTRE 6 MESI FA
Joe Biden

DANVILLE – Stavolta è stato un duello senza esclusione di colpi. Nulla a che vedere con il primo dibattito presidenziale tra Barack Obama e Mitt Romney. Il vicepresidente americano, Joe Biden, e il candidato repubblicano alla vicepresidenza, Paul Ryan, si sono dati battaglia vera, dal primo all’ultimo secondo. Dalla politica estera alla politica interna, dalla crisi alle tasse, lo scontro tra il veterano Joe e la “new entry” Paul è stato durissimo, con attacchi frontali, colpi bassi, battute taglienti e interruzioni reciproche. Difficile dire chi sia il vero vincitore.

Anche i sondaggi lampo delle varie Tv alla fine del confronto danno risultati contrastanti. Biden, che doveva riscattare l’opaca prestazione di Obama dello scorso 3 ottobre, sul palco del Centre College di Danville, in Kentucky, è stato sicuramente più aggressivo, attaccando a spada tratta fin dalle prime battute Mitt Romney e mettendo sotto pressione Ryan. Quest’ultimo, con meno esperienza nei dibattiti che contano davvero, è comunque riuscito a tener testa alla vecchia volpe della politica americana, pur mostrando qualche momento di incertezza.

Il faccia a faccia – stavolta ben moderato dalla reporter di Abc News Martha Raddatz – è partito e si è chiuso sulla politica internazionale. Qui Biden è apparso sicuramente più convincente, lanciando un messaggio molto chiaro, che si parli di Iran o di Siria: ”Quello di cui in questo momento l’America non ha proprio bisogno è una nuova guerra”, ha detto, lasciando intendere che con i repubblicani alla Casa Bianca si rischierebbe di nuovo di impantanarsi in conflitti che ”dovrebbero sempre essere l’ultima spiaggia”. “Del resto – ha proseguito – Tehran è ancora lontana dal realizzare la bomba atomica e la crisi siriana è molto più complessa di quella esplosa nelle Libia di Gheddafi”.

Ryan ha reagito con forza, puntando però il dito sull’amministrazione Obama colpevole di eccessiva prudenza e di aver dissipato la leadership americana nel mondo. Un’Iran con la bomba sarebbe una catastrofe, ha ammonito il candidato vicepresidente, ironizzando poi sull’attuale inquilino della Casa Bianca: ”Obama ha detto che Assad se ne deve andare. Peccato che dopo un anno sia ancora lì”.

Non poteva mancare un duro botta e risposta sui rapporti con Israele, che per Ryan escono molto deteriorati dai quattro anni di presidenza obamiana. ”Queste sono un sacco di balle”, ha reagito Biden, ricordando come lui e il presidente siano in costante contatto col premier israeliano Bibi Netanyahu.

Nuove scintille quando il dibattito è scivolato su crisi, tasse e sanità. Stavolta, a differenza di Obama, Biden ha lanciato l’affondo su Romney accusandolo di volersi disinteressare del 47% degli americani ”che pagano più tasse di lui, il milionario che paga solo il 14%”. Ryan cerca di non cadere nella trappola e spiega come la riforma fiscale del candidato repubblicano sia fatta per far ripartire l’economia: non è vero che vogliamo tagliare le tasse ai più ricchi, vogliamo i tagli – azzarda – che voleva anche John Fitzgerald Kennedy. Biden non perde l’occasione: ”Ah, adesso sei Jack Kennedy? E’ sbalorditivo!”.

Ma il giovane candidato del Wisconsin contrattacca: ”Con i tagli alla difesa proposti da Obama la marina americana tornerebbe ai tempi della prima guerra mondiale”. Appena chiuso il sipario si fa vivo via Twitter il presidente Barack Obama che – dopo aver seguito il duello dall’Air Force One che dalla Florida lo riportava a Washington – si è detto orgoglioso della performance di Biden. Dai sondaggi dei prossimi giorni si vedrà’ se la maggioranza degli americani la pensa come lui.