Erdogan accusa Israele: “E’ una minaccia alla pace in Medio Oriente”

Pubblicato il 7 Aprile 2010 - 12:46 OLTRE 6 MESI FA

“Israele rappresenta attualmente la principale minaccia per la pace regionale” in Medio Oriente. Ad affermarlo è il primo ministro turco, Recep Tayyip Erdogan, nel corso della sua visita a Parigi cominciata ieri.

L’operazione Piombo Fuso. “Se un Paese – ha detto Erdogan – fa uso di una forza sproporzionata in Palestina, a Gaza, utilizzando delle bombe al fosforo, non gli andiamo certo a dire che è stato bravo. Gli chiediamo invece come mai ha agito in questo modo”. “Un attentato ha fatto 1.500 morti e le ragioni invocate erano menzogne”, ha continuato il premier turco, riferendosi all’operazione Piombo Fuso compiuta da Israele a Gaza tra il 27 dicembre 2008 e il 18 gennaio 2009.

“Goldstone è ebreo e il suo rapporto è chiaro”, ha continuato parlando del rapporto che l’Onu ha chiesto al giudice sud-africano Richard Goldstone, il quale ha accusato Israele ma anche alcuni gruppi palestinesi di aver commesso dei crimini di guerra durante l’operazione Piombo fuso. “Non è perché siamo musulmani che abbiamo questo atteggiamento, ha continuato Erdogan, il nostro è un atteggiamento umanitario”.

No alle sanzioni contro l’Iran. Il premier ha quindi confermato la sua ostilità alla ipotesi di sanzioni internazionali contro l’Iran. Inoltre, parlando della capacità nucleare di Israele Erdogan ha sottolineato che la non adesione di Tel Aviv al trattato di non proliferazione (Tnp) non dovrebbe esentarlo dal render conto alla comunità internazionale: “E’ una situazione logica che il non far parte del Tnp permetta di fare tutti i giorni quello che si vuole?”.

La replica di Israele. Immediata la reazione di Israele. Il ministero degli Esteri israeliano taccia come “grossolana propaganda” le affermazioni del premier turco, fa sapere all’Ansa il portavoce Yigal Palmor. “E’ disdicevole – ha sottolineato Palmor – che il primo ministro Erdogan cerchi di proporsi come leader del mondo islamico facendo ricorso a scampoli di grossolana propaganda anti-israeliana”. “Questo, ha concluso, non significa essere un buon capo di governo”.

La mediazione tra Israele e Siria. Le affermazioni di Erdogan giungono inoltre, mentre la Turchia è al centro di una difficile mediazione nei colloqui a distanza tra Israele e la Siria. Parte del governo israeliano di Benjamin Netanyahu, infatti, si oppone all’ipotesi che Ankara svolga il ruolo di mediatore nel potenziale dialogo con Damasco, incentrato sulla questione della restituzione delle alture del Golan.

Tensione Israele – Turchia. Lo scambio di battute si inserisce sullo sfondo di una fase di tensione persistente fra Israele e Turchia e di rischi di sfilacciamento del rapporto di partnership strategica e militare che i due Paesi avevano instaurato negli ultimi decenni. Un rapporto che ha cominciato gradualmente a scricchiolare fin dall’avvento al governo di Erdogan, primo leader di orientamento islamico al potere nella Turchia moderna, e che si è ulteriormente deteriorato dopo le dure critiche di Ankara all’offensiva ‘Piombo Fuso’ di 15 mesi fa conclusasi con un bilancio di quasi 1400 palestinesi uccisi.