Ex Jugoslavia, a 30 anni dalla morte di Tito domina la “Jugostalgia”

Pubblicato il 3 Maggio 2010 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA
Josip Broz Tito

Josip Broz Tito

Sono passati 30 anni dalla morte del maresciallo Tito e quasi 20 dall’inizio della disgregazione della Jugoslavia multietnica da lui creata, ma in Serbia e nel resto della vecchia Federazione non scompare la predilezione per ‘Jugo’, il prefisso (radice slava per ‘sud’) che mantiene ancora per molti un alone di quel benessere, stabilità e autorevolezza che a detta di tanti caratterizzavano la Jugoslavia socialista e non allineata di Josip Broz Tito.

Imprese e società con il prefisso “Jugo”. Solo da poco, a fine marzo, ha smesso di funzionare il dominio-internet .yu., ma al contempo sono ancora decine le società e le imprese che – a conferma di una diffusa ‘Jugostalgia’ – mantengono il prefisso tanto amato, come se da esso non ci si voglia separare definitivamente e una volta per tutte: Jugoservis, Jugostil, Jugostroj, Jugoslavijaprojekt, Jugosirovina, Jugopetrol Kotor (Montenegro), sono solo alcuni dei nomi di aziende in attività sopratutto in Serbia, la cui compagnia di bandiera Jat Airways mantiene le vecchie iniziali di Jugoslovenski Aero Transport.

A Belgrado c’é ancora l’Hotel Jugoslavija, uno Ju-biznis centar, oltre al noto teatro Jugoslovensko Dramsko Pozoriste, il Muzej Istorije Jugoslavije e il Muzej jugoslovenske kinoteke.

I nostalgici su Facebook. Su Facebook sono state contate oltre mille persone di nome Jugoslav (maschile) e Jugoslavka (femminile), mentre irriducibili nostalgici hanno istituito a Tivat, in Montenegro, un Generalni Konzulat Sfrj (sigla della vecchia Federazione socialista delle repubbliche jugoslave), e a Subotica (nord della Serbia) un Teritorija cetvrte Jugoslavije (Territorio della quarta Jugoslavia).

I partiti politici. Non mancano i partitini politici con il riferimento alla vecchia Jugoslavia che non c’é più (Saveza komunista Jugoslavije, Nove komunisticke partije Jugoslavije e altre sigle, che il nipote di Tito, Joshka Broz, intende riunire in un un unico grande partito comunista.

L’amore e l’attaccamento al prefisso magico ‘Jugo’ è del resto evidente nei discorsi e nelle conversazioni della gente comune: ogniqualvolta si parla di ‘Jugoslavia’ si nota infatti un improvviso senso di orgoglio e al tempo stesso rimpianto di un tempo che non c’é più e che in molti vorrebbero che tornasse.