Filippine, espulso europarlamentare Pd Giacomo Filibeck, critico con Duterte

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Aprile 2018 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA
Le Filippine di Duterte hanno espulso Giacomo Filibeck (Pd)

Filippine, espulso europarlamentare Pd Giacomo Filibeck, critico con Duterte

MANILA – L’europarlamentare del Pd Giacomo Filibeck è stato espulso dalle Filippine.

Tutte le notizie di Blitzquotidiano in questa App per Android. Scaricatela qui

Tutte le notizie di Ladyblitz in questa App per Android. Scaricatela qui

Secondo Manila la decisione è stata dettata dal visto con cui Filibeck, vicesegretario generale del Partito socialista europeo, era arrivato nel Paese: un visto turistico nonostante fosse lì per partecipare al congresso del partito di opposizione Akbayan, cosa che avrebbe richiesto un visto politico.

Filibeck sostiene invece di essere stato espulso perché in una precedente visita nell’arcipelago asiatico aveva denunciato gli assassinii di migliaia di persone, definiti “extra-giudiziali”, avvenuti durante la guerra senza quartiere al traffico di droga fortemente voluta dal presidente Rodrigo Duterte nel 2016.

Nell’ambito di quella lotta alla droga la polizia sostiene di aver ucciso 4.100 sospetti trafficanti, ma secondo le organizzazioni per i diritti umani si tratterebbe di una cifra tre volte più alta.

Filibeck è stato fermato dalle autorità filippine per l’immigrazione con l’accusa di aver intrapreso “attività politica di opposizione”. “Mister Filibeck è elencato nella nostra lista nera per aver violato le leggi sull’immigrazione che proibiscono agli stranieri di svolgere attività politica nel nostro Paese”, ha spiegato il segretario alla Giustizia, Menardo Guevarra. Per il portavoce di Duterte, Harry Roque, la decisione è stata un “esercizio di sovranità. Il leader socialista è una di quelle persone che non vogliamo avere nel nostro territorio”.

Il Pse ha denunciato l’espulsione di Filibeck e informato dell’incidente la rappresentante della diplomazia europea Federica Mogherini. Per il presidente del partito, Sergei Stanishev, “è del tutto inaccettabile che un rappresentante politico del Pse venga trattato come un criminale dietro ordine del governo”.