Finanziaria, Maroni ai sindaci lombardi: “Maroni non è cattivo, ma proverò a convincerlo a tagliare altrove”

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 13:00 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Maroni

”Il ministro Tremonti è il miglior ministro dell’Europa, se dice no non lo fa per cattiveria ma perché sa che ci sono priorità e la priorità è evitare il fallimento dello Stato”. Con queste parole il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha risposto durante l’assemblea di Anci Lombardia alla richiesta dei sindaci di contenere l’impatto della Finanziaria sui bilanci degli enti locali.

”Farò di tutto per convincere il ministro perché i tagli avvengano altrove – ha aggiunto Maroni -, non sui Comuni e sui sindaci. Datemi una mano a convincerlo”.  Il ministro ha quindi spiegato ai sindaci che ha spiegato ai sindaci che ”le iniquita”’ possono essere determinate dai tagli ma le conseguenze che possono derivare dalla mancanza dei tagli possono creare altrettante iniquità.ù

”Senza i tagli della spesa pubblica – ha spiegato Maroni – c’è il rischio di finire come la Grecia, l’Irlanda o la Romania”. Secondo Maroni, la spesa pubblica ha avuto un incremento esponenziale ”grazie alla finanza allegra degli anni ’70 e ’80”. ”Ogni anno solo per gli interessi del debito pubblico – ha precisato – dobbiamo pagare 70 miliardi di euro e basta un attacco speculativo perché diventino anche 80 miliardi di euro”.

Maroni ha quindi ribadito come l’aumento della spesa pubblica sia stato determinato dalle politiche degli anni ’70 e ’80: ”Ora vanno in pensione 5-6 mila poliziotti che non possiamo rimpiazzare. Negli anni ’70 venivano fatte assunzioni a colpi di 5-6 mila unita’ perche’ c’era una finanza allegra”. Maroni ha quindi spiegato che obiettivo del suo ministero e del governo piu’ in generale e’ di ”recuperare le risorse confiscandole alla criminalita’ organizzata e razionalizzare gli interventi”. Il ministro dell’Interno ha quindi spiegato che fino ad ora lo Stato ha sottratto alla criminalita’ organizzata 35 mila beni per un controvalore complessivo di 18 miliardi di euro. Inoltre e’ stata creata l’Agenzia nazionale per i beni confiscati che ha sede a Reggio Calabria con un’altra sede a Roma: ”ma ne apriremo una anche a Milano perche’ la Lombardia e’ la quarta regione per il numero di beni sequestrati e confiscati alla mafia”. Il ministro dell’Interno, infine, parlando dell’utilizzo dei beni confiscati ha ricordato come nell’ultimo decreto sia stato dato il potere ai sindaci: ”i beneficiari devono essere i sindaci e non le associazioni. I sindaci possono anche mettere a reddito i beni e utilizzarli poi per finalita’ sociali”.

Governo, crisi e federalismo. ”La crisi di governo, se ci sarà, non interromperà l’attuazione dei decreti attuativi del federalismo, e nemmeno le elezioni anticipate” ha poi aggiunto Maroni.  ”Fino ad allora – ha spiegato il ministro – il nostro imperativo è resistere, poi succederà quello che deve succedere”. ”Questi decreti forse non saranno perfetti, ma il processo che abbiamo avviato oramai è inesorabile – ha aggiunto – Se c’è qualcuno che vuole fermarlo dobbiamo impedirglielo”.  ”Non sottovalutiamo il rischio – ha concluso Maroni – di un freno a mano o di un bastone tra le ruote contro un meccanismo di riforma che oramai è stato avviato”.