Battisti e Carlà: la moda degli intellettuali francesi di strizzare l’occhio ai terroristi

Pubblicato il 8 Gennaio 2011 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

Carla Bruni

Alla fine Carla Bruni ha smentito: “Mai chiesto a Lula di non estradare Cesare Battisti”. Ma non si può dire, sottolinea il Corriere della Sera, che in Francia la stessa prémière dame non abbia contribuito al clima di malintese solidarietà nei confronti di ex terroristi riparati in Francia e di giudizi superficiali e strabici sulla recente storia italiana, tendenti a considerare gli «anni di piombo» una vicenda eroica, scrive Massimo Nava.

I nomi sono quelli di certa intellighenzia di sinistra: Bernard-Henri Lévy, Daniel Pennac, Fred Vargas, Philippe Solliers. Intellettuali e scrittori, ma non solo.

Il sindaco di Parigi, ricorda Nava, il socialista Bertrand Delanoë, disse di considerare Cesare Battisti “sotto la protezione” della municipalità.

Sempre tra i politici, anche l’ex segretario socialista ed ex marito di Ségolène Royal François Hollande, oggi fra i papabili per la corsa all’Eliseo, andò a trovare Battisti in carcere e non prese alcuna distanza quando Battisti salutò la folla con il pugno chiuso.

Ci sono poi persino alcuni ex ministri della giustizia: Badinder e Guigou, che si pronunciarono contro la sentenza di estradizione, sostenendo l’interpretazione “allargata” della cosiddetta ‘dottrina Mitterrand’ , cioè la possibilità offerta ad ex terroristi di trovare rifugio in Francia.

E se ora la dottrina Mitterand è meno praticata di un tempo, è pur vero che anche nel caso dell’ex brigatista Marina Petrella madame Sarkozy non ha risparmiato la propria voce, chiedendo che venisse negata l’estradizione se non ci fosse stata la possibilità, per l’ex terrorista malata, di usufruire di cure adeguate. Anche in quel caso accanto a Carla Bruni sarkozy si formò un capannello di nomi noti contro l’estradizione.

Per quanto spiacevole dal punto di vista italiano, sostiene Nava, la decisione di Lula ha almeno il merito di essere stata presa a viso aperto, secondo una valutazione coerente. La Francia, con i suoi atteggiamenti, l’ha indirettamente favorita, salvo non assumersene alcuna responsabilità.

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