Immigrazione, Frattini “sorpreso” da Gheddafi: “5 miliardi alla Libia? Mai esaminati”

Pubblicato il 31 Agosto 2010 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA
gheddafi frattini

Gheddafi col ministro degli Esteri Frattini

”La questione dei 5 miliardi (richiesti dal leader libico Muammar Gheddafi per arginare l’immigrazione clandestina) non è mai stata esaminata, mai discussa. La affronteremo in sede europea e io immagino che sarà trattata al vertice euro-africano di novembre proprio in Libia”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini commentando le parole pronunciate da Gheddafi a Roma.

”Gheddafi – ha spiegato Frattini – ha fatto un ragionamento che hanno fatto tutti gli altri leader arabi nordafricani: noi non vogliamo e non possiamo essere i guardiani d’Europa”. Da questo ne consegue, ha proseguito il titolare della Farnesina, che ”l’Europa deve avere finalmente una politica migratoria, che si devono destinare molti fondi ai Paesi di origine dei migranti e si devono aiutare i Paesi di transito a far fronte a un peso enorme”.

Secondo Frattini però la visita del leader libico sia stata soddisfacente: ”Ritengo che al di là delle modalità e delle espressioni che usa il leader Gheddafi, questa sia stata una visita che conferma il ruolo importante dell’Italia”. Frattini ha quindi detto di ”non condividere” l’analisi della Cei che attraverso il giornale Avvenire ha definito la visita di Gheddafi a Roma un ”boomerang”.

Inoltre per il ministro attorno alla visita di Gheddafi a Roma ”c’è molta speculazione politica misera ai danni dell’Italia” da parte dell’opposizione: ”Abbiamo visto sulla stampa internazionale grande enfasi sugli affari, sull’aumento dei rapporti economici italo-libici, e questo viene fatto legittimamente dai nostri competitor, cioé quelli che gli affari vorrebbero farli loro al posto dell’Italia”. Diverso è invece, secondo Frattini, ”se lo fa l’opposizione politica italiana, perché lo fa contro l’Italia”.

Poi Frattini ha parlato della scalata dei libici in Unicredit: ”Noi vogliamo garantire che le procedure siano trasparenti e conformi alle regole internazionali. Lo abbiamo fatto col Qatar, con il Kuwait, lo faremo anche con la Libia. Abbiamo costituito al ministero degli Esteri un comitato strategico per monitorare proprio la presenza dei fondi sovrani”.