G8 a L’Aquila/ Guardian, El Pais, Financial Times: la stampa estera guarda storto Berlusconi e il summit italiano fra pregiudizi e prove a carico

Pubblicato il 7 Luglio 2009 - 16:31 OLTRE 6 MESI FA

L’Italia sarà al centro del mondo, almeno per i prossimi tre giorni. Ma il mondo ci guarda storto. Una vigilia piena di malumori e pregiudizi quella del G8 dell’Aquila. Dal Guardian di Londra gli italiani sono descritti come «semplicemente terribili, senza organizzazione e senza pianificazione», tanto da paventare l’espulsione dell’Italia dal G8 .

Lo spagnolo El Pais descrive, invece, Silvio Berlusconi come «esasperato» dalla continue critiche della Chiesa sulla mancanza di pudore e sobrietà, in seguito agli ultimi scandali sulle euroveline. L’Economist bacchetta il premier e scrive che «il Cavaliere si prepara a ospitare il mondo dopo sporchi scandali», ma il più grande sarebbe «il suo rifiuto di accettare la gravità delle ferite italiane in seguito alla crisi mondiale». Inoltre, incombe sempre sul vertice la minaccia del Sunday Times di pubblicare altre foto imbarazzanti del premier proprio alla vigilia del G8. Tra gli scatti imbarazzanti ce ne sarebbe uno che riprende Silvio Berlusconi «con un grande sorriso mentre due ragazze si stanno baciando davanti a lui nella sua residenza sarda».

Il Financial Times aggiunge che «le notizie sulla vita privata del leader italiano sono stato un totale imbarazzo, ma la sua reputazione è calata per ragioni che vanno al di là dei recenti titoli di giornale». Il Ft afferma che Berlusconi è sempre stato giudicato all’estero come una figura controversa. Durante il suo precedente governo, dal 2001 al 2006, Bush «aveva bisogno di corteggiarlo» perché Washington era in conflitto con Chirac e Schroeder, «ma oggi tutto è cambiato, Francia e Germania hanno leader fortemente pro-americani, sicché Obama non ha bisogno di essere tollerante verso Berlusconi come il suo predecessore». Il giornale cita poi le questioni che hanno irritato gli Usa e gli altri membri del G8: l’inadempienza dell’Italia sugli aiuti all’Africa, lo scarso interesse del premier italiano sull’impegno per combattere il cambiamento climatico, la sua ambizione di mediare sull’Iran e sulla Russia.

«Le previsioni non sono buone», conclude il Financial Times, ricordando che la prima volta che Berlusconi presiedette un summit del G8 gli fu inviata una comunicazione giudiziaria (a Napoli, nel 1994) e la seconda volta il summit fu rovinato dalle proteste e dagli scontri (a Genova nel 2001).

Meglio, quindi, tenere basse le aspettative per la terza volta? Di certo, il G8 dell’Aquila sarà un summit in salita. Il Cavaliere avrà i riflettori di tutti i media mondiali puntati addosso e anche i suoi colleghi potrebbero doversi esprimere su di lui. Facile infatti che nelle conferenze stampa qualche cronista chieda commenti sull’organizzazione del summit e sulle vicende personali di chi lo presiede. Per non parlare della possibilità di un nuovo scandalo nel bel mezzo del vertice. Pregiudizi e prove a carico, insomma. E il G8 deve ancora iniziare.