Gb. “No ai matrimoni gay”: David Cameron fa marcia indietro
LONDRA – Al congresso dei Conservatori, lo scorso autunno a Manchester, David Cameron ne aveva fatto il suo fiore all'occhiello: ''Ci credo anche per loro, perche' il matrimonio e' un valore Tory''. Ma oggi, nel giorno in cui oltreatlantico Barack Obama ha aperto alle nozze tra omosessuali, il primo ministro britannico ha fatto marcia indietro.
Nella delusione dei militanti per i diritti dei gay, i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sono stati inclusi nel Discorso della Regina, l'appuntamento solenne in apertura dell'anno parlamentare in cui la Sovrana legge dal trono l'elenco delle proposte del governo per i prossimi 12 mesi.
Tra le 19 iniziative annunciate oggi e' 'saltata' quella per la legalizzazione dei matrimoni omosessuali e l'omissione e' stata accolta con disappunto dagli attivisti di Stonewall, il piu' importante movimento britannico per i diritti dei gay, che hanno lanciato un appello 'postumo' perche' l'iniziativa non finisca per sempre su un binario morto.
La coalizione si era impegnata a introdurre la legge sulle nozze gay entro il 2015 ma la proposta era stata accolta da forti critiche all'interno del partito guida del governo. Oggi, per calmare le proteste, un portavoce del ministero dell'Interno ha detto che l'iniziativa resta in programma ma la consultazione aperta mesi fa con le forze sociali non e' ancora arrivata a conclusione. ''Non era mai nostra intenzione includere le nozze gay nel Queen's Speech di quest'anno'', ha precisato il portavoce.
''Non sostengo i matrimoni gay a dispetto dell'essere conservatore, ma proprio perche' sono conservatore'', aveva detto Cameron a Manchester, annunciando quella consultazione. I matrimoni gay ''sono una questione di impegno reciproco'' in una coppia e l'impegno e' un ''valore dei Tory''.
La Gran Bretagna prevede le unioni civili fra persone dello stesso sesso, ma non il matrimonio vero e proprio. Il personaggio piu' noto ad aver contratto una di queste unioni e' stata la popstar Elton John nel 2005.
