Haiti. Seguaci del Vudù massacrati con l’accusa di diffondere il colera
Seguaci del Vudù pregano a Port-Au-Prince
Almeno 45 persone seguaci della religione Vudù in varie parti dell’isola di Haiti sono stati uccisi da folle inferocite che li hanno accusati di usare la ”magia nera” per aggravare l’epidemia di colera che sta devastando l’isola caraibica, a quanto riferisce The Huffington Post citando il direttore di una associazione della religione sincretica, basata su un misto di riti dell’Africa occidentale e cattolici.
La maggior parte delle uccisioni avvengono nella città costiera di Jeremie. Un prete vuduista, Max Beauvoir, ha dichiarato che i sospetti ”untori” vengono linciati, fatti a pezzi con i machete o arsi vivi. Attacchi omicidi, ha detto, sono avvenuti anche a Cap Haitien e sul Tavoliere Centrale
La polizia locale non ha rilasciato dichiarazioni riguardo a quanto riferito da Beauvoir, ma secondo l’Associated Press agli inizi di dicembre il portavoce della polizia nazionale Frantz Lerebours ha affermato che gruppi armati di machete hanno ucciso almeno una dozzina di persone accusate di praticare la stregoneria per diffondere l’epidemia.
Paura e confusione sono state provocate dall’epidemia, che finora ha causato la morte di 2.400 persone, mentre altre 600 mila potrebbero essere infettate, secondo quanto dichiarato dagli esperti medici delle Nazioni Unite.
Queste hanno di recente creato una commissione scientifica internazionale per cercare di scoprire l’origine della terribile epidemia. Molti haitiani sospettanno che essa provena dalla base Onu di Meille, al di fuori della città di Mirebalais. Beauvoir ha detto di essersi rivolto alla polizia affinchè intervenga per prevenire altri massacri, ma senza ottenere risultati.
Il colera si è diffuso ad Haiti mentre cercava di riprendersi dalle devastazioni del violento terremoto che lo scorso gennaio ha causato la morte di 300 mila persone e che ha lasciato un milione e mezzo senza tetto.
Dei 9,6 milioni di abitanti di Haiti, circa la metà pratica il Vudù.
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