Distrutta leadership Al Qaeda, dice Hillary Clinton al Congresso

Pubblicato il 28 Ottobre 2011 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

Il segretario di stato Usa Hillary Clinton

WASHINGTON, STATI UNITI -Il segretario di stato Hillary Clinton ha affermato che la leadership di Al Qaeda è stata distrutta e che la sua capacità di operare è grandemente diminuita. In una audizione davanti alla commissione della Camera dei Raprresentanti la Clinton ha detto che la collaborazione col Pakistan è stata strumentale per ottenere questi successi, ma ha sottolineato l’esigenza che Islamabad elimini i rifugi e le basi dei gruppi terroristici al suo confine con l’Afghanistan.

Il segretario di stato ha detto che ”l’amministrazione del presidente Barack Obama sta mantenendo i nostri impegni e progredendo verso i nostri obiettivi nella regione”. Ha quindi parlato di una ”triplice strategia comprensiva di combattimenti, colloqui e ricostruzione”, ed ha ribadito che gli Stati Uniti rispetteranno la data del 2014 per affidare la gestione della sicurezza alle forze afghane.

La Clinton è tornata recentemente da un viaggio in Afghanistan e Pakistan, dove, ha detto, funzionari americani le hanno esposto la necessità che la leadership pakistana aumenti la pressione sulla rete Haqqani e renda inagibili i luoghi dove trova riparo. Il segretrio di stato ritiene responsabile la rete Haqqani, un gruppo di ribelli con radici sia in Pakistan che in Afghanistan, di una serie di attentati contro interessi americani in Afghanistan.

Islamabad è accusata di tollerare e perfino incoraggiare le attività della rete Haqqani, e di questo la Clinton ha parlato con i suoi interlocutori in Pakistan e Afghanistan. L’audizione della Clinton ha fatto eco alla collera espressa lo scorso settembre dall’ammiraglio Mike Mullen, ex-capo degli stati maggiori riuniti, riguardo ai collegamenti tra il Pakistan e la rete Haqqani. Mullen ha detto al Congresso che elementi del governo pakistano le sono ”strettamente legati” , ed ha definito i servizi segreti di Islamabad  ”veri e propri suoi collaboratori”, cosa che il governo pakistano nega.