Hitler aveva origini ebree…Nel mondo dei Putin il nemico sono le pluto democrazie e l’ebreo è sempre sospetto. Lavrov all’Italia: tu quoque?

In Israele hanno capito subito e bene il senso e la sostanza e hanno convocato, irritati e guardinghi, l’ambasciatore russo. E non per fargli i complimenti. Quel che in Italia è apparsa come una battuta ad animare tal-ùk-show, in Israele hanno capito al volo come fosse voce dal sen fuggita, dal senno di una ideologia pan slava che è alla base, tra l’altro, dell’invasione dell’Ucraina. Lavrov ministro degli Esteri russo aveva appena finito di dire ad una tv italiana che, secondo lui, “Hitler aveva origini ebree”. Pian piano anche in Italia col passare delle ore si cominciava a capire che Lavrov non si interessava ad archivi anagrafici ma apriva con le sue parole ampia finestra per guardare nel mondo dei Putin.

Se Hitler era ebreo…

Se Hitler era ebreo, anche solo un po’…Nulla cambierebbe nel percorso della storia e nella storia della seconda guerra mondiale e nella storia del nazismo. A meno di non considerare l’etnia, anzi la razza, un fattore, anzi un marchio genetico. E di non coltivare una ideologia, anzi una cultura, dove l’etnia è il perno e l’asse su cui devono girare le nazioni, gli Stati, gli eserciti, i confini. Nel mondo dei Putin di cui Lavrov è per funzione portavoce e traduttore per i non russi vi è una lunga tradizione secondo la quale l’ebreo è sempre sospetto. Fieramente antisemiti gli Zar, fino all’ultimo Romanov. L’Urss ereditò questo sentimento, non in Costituzione ma nella pratica della gestione di governo. L’ebreo era sospetto di doppia fedeltà, doppia nazionalità: non poteva essere davvero cittadino e abitante del mondo slavo. Mondo slavo che è quello che Putin va esplicitamente a ripristinare in armi invadendo l’Ucraina e dichiarando corrotti, fetidi e pari a miasmi letali i valori occidentali delle democrazie liberali.

L’Ucraina è neonazista

Nel mondo dei Putin dove Hitler era forse ebreo almeno un po’, torna e ci sta che l’Ucraina oggi che rifiuta di essere mondo slavo sia neonazismo. Nel mondo dei Putin chi rifiuta di essere mondo slavo avendone avuto la fortuna e la missione su base appunto etnica non può che essere…neo nazismo. Rifiutarsi di essere parte del mondo slavo è il peggior peccato, meritevole di una punizione di cancellazione, meritevole di essere ramazzato in operazione di pulizia e purificazione. Questo intende Putin quando dice “denazificare” l’Ucraina: se non è slava non merita di essere. E su questo nazionalismo del sangue e della terra si innestano i coaguli ideologici andati ad intrecciare l’anti occidentalismo di secoli di storia russa e l’identificazione dell’ebreo come parte del dominio e complotto finanziario politico capitalistico occidentale che opprime i popoli e le loro aspirazioni.

Nel minestrone tutto torna

Ci si chiede perché mai da quando non è più Urss la Russia di Putin sia ammirata dall’estrema destra europea ed americana. E ci si chiede perché mai questa ammirazione sia condivisa dall’estrema sinistra. Non è un paradosso, è una coerenza. Estrema destra ed estrema sinistra non si sbagliano a vedere in Putin il campione dell’anti democrazie liberali. Queste non si fondano sulla missione storica dell’etnia, non definiscono confini sulla base dello spazio vitale e del sangue, non celebrano popoli e nazioni ma proteggono e sviluppano l’individuo, non rifiutano ma praticano e sviluppano l’economia di mercato, non attingono ai destini della nazione ma alla risorse del welfare che hanno inventato. Una società come quella russa dove il salario medio è pari a 400 euro mensili (tra i più bassi al mondo) ha bisogno di una filosofia della storia che veda un eterno complotto capitalistico-sionista-occidentale alla base delle sua miseria economica e fatica di vivere.

Gli anti sistema che pur vivono nelle democrazie liberali e che ne godono libertà e qualità della vita economica si ritrovano e riconoscono in questa narrazione dove l’importante è farsi vittime nel momento stesso in cui si aggredisce. E’ un minestrone di fascismo più Urss più odio etnico delle piccole borghesie verso gli ebrei, più luddismo aggiornato al capitalismo finanziario, più sindacalismo corporativo, più pensiero magico, più anti scienza, più…Più un sacco di cose. Un minestrone, ma dove dentro tutto torna, si distinguono i vari ingredienti socio culturali e dove quindi Hitler può anche far parte, almeno un po’, del grande disegno e complotto pluto-democratico-ebraico-capitalistico-occidentale contro le patrie e i popoli della terra e del sangue.

L’Italia, lo stupore di Lavrov

Lavrov non ha nascosto il suo stupore: ma come l’Italia? L’Italia con i più forti e radicati partiti populisti e quindi sospettosi e diffidenti, se non ostili, al sistema delle democrazie liberali? L’Italia da sempre radicalmente corporativa e molto poco anglosassone nella cultura d’impresa? L’Italia sensibile come e più di altri all’una mano lava l’altra? L’Italia del soprattutto teniamo famiglia che ora si mette a erogare sanzioni come fosse uno Stato che se lo può permettere, che invia armi come fosse un membro di una alleanza militare che tiene fede ai suoi impegni, l’Italia che si comporta secondo etica di uno Stato e non secondo consolidata bussola di familismo amorale?

Lavrov quasi non riesce a crederci e pronuncia tutto lo stupore russo in una tv italiana. Italia, proprio tu, anche tu? A lenire e a soccorrere lo stupore amareggiato di Lavrov stanno però lavorando alacremente i Conte, i Landini e ora anche i Salvini e tutti quelli che non vedono l’ora di mostrare che quando Putin fa sul serio noi no, proprio no. Hai visto mai ci si dovesse far male a far serio, nel mondo dei Putin quelli picchiano, fanno male…Quindi, come da copione di sinceramente italico film, l’Armata Brancaleone, un solo grido, un solo idioma: “Scappoma!”.

Gestione cookie