Inchiesta G8:verso il ricambio i vertici di Propaganda Fide

Pubblicato il 18 Giugno 2010 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

Cardinal Dias

Si avvicina – a quanto si apprende in Vaticano – il ricambio ai vertici della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, l’ex Propaganda Fide, un dicastero talmente ricco e potente che il suo responsabile, per tradizione un porporato, viene chiamato il “Papa rosso”a causa del colore della tonaca.

A guidarla, dal 2006, è il cardinale Ivan Dias, indiano dalla forte spiritualità, che -secondo programma – avrebbe dovuto lasciare nel 2011, al compimento dei 75 anni e allo scadere del primo quinquennio di mandato. I problemi di salute di Dias sembrano costringere Benedetto XVI a anticipare i tempi. Stamane i due si sono incontrati, mentre i giornali italiani riportavano con enfasi le notizie sull’ inchiesta riguardante la “cricca degli appalti G8” e i supposti favori immobiliari concessi ad alcuni indagati dal cardinale Crescenzio Sepe, attuale arcivescovo di Napoli, e già prefetto di Propaganda Fide dal 2001 al 2006.

Il Vaticano segue con prudenza l’evolversi della vicenda e si affida alla magistratura italiana. Tuttavia vi è la necessità di una guida forte per un Dicastero così importante e cruciale nella vita della Chiesa cattolica: da esso transitano gli aiuti alle missioni di tutto il mondo, raccolti attraverso donatori, le offerte dei fedeli e la gestione di un patrimonio ingente di case, palazzi, monasteri, 9 mila milioni di euro solo a Roma e nella sua provincia, gestiti in maniera autonoma rispetto al governo dalla Città del Vaticano. Dias, lontano anni luce dalle amicizie della politica italiana e in ciò uomo di rottura totale rispetto alla precedente amministrazione, potrebbe non avere più le forze per un compito così arduo, che richiede anche un’attenta revisione su quanto avvenuto nel passato e sull’amministrazione di rendite e affitti.

In Vaticano circolano già nomi di possibili candidati alla poltrona, tra cui quello di mons. Fernando Filoni, attuale sostituto alla Segreteria di Stato vaticana, una sorta di “ministro degli Interni” della Curia. Intanto appaiono imminenti altri cambi ai vertici: il prefetto della Congregazione dei vescovi, il cardinale Giovanni Battista Re, presule di spicco dell’era wojtyliana, va in pensione. Il suo posto – secondo i listini vaticani dell’ultime ore – potrebbe essere preso dal primate canadese, il cardinal Marx Ouellet, mentre definitivamente bruciato appare il nome del cardinale australiano George Pell. Lascia anche, per raggiunti limiti di età, il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani: sarà probabilmente rimpiazzato – concordano più fonti – dallo svizzero Kurt Koch.

Già deciso è invece il nome del commissario per i Legionari di Cristo, il movimento religioso travolto dagli scandali di pedofilia del suo fondatore, padre Marcial Maciel Degollado, uomo dalla doppia vita, con due mogli e alcuni figli che ora vogliono la sua ricca eredità. Il papa ha comunicato ieri il nome del suo “delegato” all’attuale superiore della Legione, Alvaro Corcuela. Si tratta di una persona molto vicina a Benedetto XVI e al segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, e non è uno dei quattro presuli “visitatori”, incaricati nei mesi scorsi di svolgere una sorta di pre-indagine sull’ordine. Potrebbe essere un italiano – a quanto si sussurra in Vaticano – e comunque la sua identità verrà svelata a giorni.