Iran, il regista Panahi: “Potrei partire, ma il mio posto è qui”

Pubblicato il 6 Marzo 2011 - 21:02 OLTRE 6 MESI FA

PARIGI – Il regista iraniano Jafar Panahi, condannato in patria a 6 anni di prigione e al divieto per 20 anni di scrivere e girare film, non intende lasciare il suo paese. ”Il mio posto è qui”, ha spiegato in un’intervista al La Regle du Jeu sottolineando di essere certo che le autorità sarebbero disposte a chiudere un occhio, lasciandolo uscire dal paese.

Panahi, arrestato un anno fa e condannato lo scoro fine dicembre per aver partecipato a raduni non autorizzati e propaganda contro il sistema islamico di governo, è attualmente agli arresti domiciliari.

”In qualsiasi momento possono prendermi e mettermi in prigione”, ha sottolineato nell’intervista spiegando che potrebbe ancora andare all’estero. Ma ”come un regista, io voglio e sto filmando l’Iran e gli iraniani: non faccio film politici ma i film sulla realtà sociale”.

”Potrei anche pentirmi. Ad esempio mettendomi in posa per una foto con il presidente iraniano Ahmadinejad, ma non lo farò mai: parlare, scrivere, testimoniare è una condizione della mia sopravvivenza ed il silenzio è la morte”, ha aggiunto, chiedendo che tutte le sue dichiarazioni fossero pubblicate.

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