Iran: Israele dietro il black-out all’impianto nucleare di Natanz. Anche la Cia riconosce la mano del Mossad

di Caterina Galloni
Pubblicato il 12 Aprile 2021 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA
Iran: Israele nucleare

Iran: Israele dietro il sabotaggio dell’impianto nucleare di Natanz (foto Ansa)

Iran: Israele dietro il black-out all’impianto nucleare di Natanz. Il black-out che ha colpito l’impianto nucleare iraniano di Natanz non è il risultato di un incidente. Secondo Ali Akbar Salehi, a capo dell’Organizzazione dell’energia atomica iraniana, si tratterebbe di un “attacco terroristico”.

Salehi non ha precisato chi Teheran accusi ufficialmente del presunto cyberattacco, all’indomani dell’inaugurazione delle nuove centrifughe avanzate per l’arricchimento dell’uranio.

Iran: Israele dietro il black-out all’impianto nucleare di Natan

Teheran “si riserva il diritto di agire contro gli autori”, riferiscono i media iraniani. Il presunto cyberattacco al sito di Natanz ha causato “gravi danni al programma di arricchimento dell’Iran“. Le accuse degli iraniani (riferisce Time of Israel) puntano dritto a Tel Aviv: fonti di intelligence occidentale hanno riconosciuto la mano del Mossad israeliano.

Il New York Times cita fonti dell’intelligence americana: Israele avrebbe giocato un ruolo nel sabotaggio al complesso di arricchimento dell’uranio di Natanz, fulcro del programma nucleare iraniano. A causa dell’esplosione ci potrebbero volere almeno nove mesi per ripristinare la produzione a Natanz.

Il ministro degli esteri: “Il sabotaggio rafforzerà i negoziati con gli Usa”

Il “sabotaggio” di Israele all’impianto iraniano per l’arricchimento dell’uranio di Natanz rafforzerà Teheran. Ne rafforzerà l’impegno nei negoziati per il ritorno degli Stati Uniti all’accordo sul nucleare e la rimozione loro sanzioni.

Lo ha sostenuto stamani il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, in audizione davanti alla commissione per la Sicurezza Nazionale e la Politica Estera del Parlamento della Repubblica islamica.

In aula, Zarif ha riferito sugli sviluppi dei colloqui avviati a Vienna per il possibile ritorno degli Stati Uniti all’accordo sul nucleare, che riprenderanno mercoledì.

“Se pensavano che” l’incidente “ci avrebbe messo in una condizione di svantaggio nei negoziati, sbagliavano. Dovevano invece capire che questo atto disperato avrebbe reso la nostra posizione ancora più forte”, ha dichiarato Zarif, citato dall’Irna.