Diritti umani. L’Iran torna sotto l’inchiesta Onu dopo dieci anni

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 19:45 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad

GINEVRA – Dopo circa 10 anni, la situazione dei diritti umani in Iran torna ad essere sotto l’inchiesta di un relatore speciale delle Nazioni Unite. Riunito in sessione a Ginevra, il Consiglio Onu per i diritti umani ha infatti approvato una risoluzione sulla nomina di un relatore speciale dell’Onu incaricato di indagare sulla situazione dei diritti umani in Iran e di presentare un rapporto.

Per alcuni osservatori, l’approvazione del documento sembra costituire una sconfitta per Teheran e un successo per gli occidentali e per gli Stati Uniti del presidente Barack Obama, entrati nel Consiglio sui diritti umani boicottato nell’era Bush. Il testo, promosso in primo luogo dagli Stati Uniti e dalla Svezia e appoggiato da numerosi Paesi, esprime ”profonda preoccupazione” per gli sviluppi nel Paese ed esorta le autoritàdella Repubblica islamica d’Iran a collaborare ”pienamente” con il futuro relatore.

La breve risoluzione è stata approvata con 22 voti a favore, 14 astensioni e sette voti contrari, quelli di Bangladesh, Cina, Cuba, Ecuador, Mauritania, Pakistan e Russia, mentre l’Iran non e’ tra i 47 membri del Consiglio. Tra i voti favorevoli al testo anche quello del Brasile, che in passato si era astenuto. Non hanno votato la Libia – sospesa dal Consiglio – ne’ l’Angola, il Kirghizistan e il Qatar, perché assenti.

Giordania, Arabia Saudita e Bahrein sono invece nella lista dei paesi che hanno scelto di astenersi. Infine l’Italia non figura attualmente tra i membri del massimo organo delle Nazioni Unite per i diritti umani, e non ha potuto votare. In un recente rapporto sull’Iran, il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, aveva tra l’altro criticato l’aumento delle esecuzioni di condannati a morte, delle amputazioni, l’accresciuta repressione dei difensori dei diritti umani e il persistere delle condanne alla lapidazione.

”Siamo molto preoccupati dalla situazione in Iran. Si è deteriorata in modo drammatico quest’anno”, ha affermato l’ambasciatrice statunitense Eileen Chamberlain Donahoe. Secca la replica dell’ambasciatore iraniano Syed Mohammad Reza Sajjdi, che ha accusato gli Usa di essere i principali organizzatori della campagna contro l’Iran e il fatto che gli Usa siano diventati membri del Consiglio è ”un grande passo indietro”.

Esperti indipendenti, i relatori sono incaricati dal Consiglio di indagare sulla situazioni dei diritti umani in determinati paesi o su questioni tematiche quali la tortura. Per Peter Splinter, di Amnesty Internatinal, ”dato il rifiuto dell’Iran di cooperare con gli esperti tematici dell’Onu dal 2005, è essenziale che la comunita’ internazionale faccia tutto quanto è in suo potere per ottenere la cooperazione dell’Iran con il relatore speciale”. Il mandato di relatore speciale sull’Iran non era stato rinnovato dal 2002, ai tempi della Commissione Onu per i diritti umani sostituita dal 2006 dall’omonimo Consiglio. Quello sull’Iran e’ il primo nuovo mandato specifico a un Paese dalla creazione del Consiglio, hanno sottolineato gli Usa.