Iran-Usa. I tre americani in carcere saranno processati ”perchè hanno commesso un reato”
I tre giovani americani in carcere da oltre un anno a Teheran con l’accusa di essere entrati illegalmente in Iran saranno processati ”da una corte di giustizia, come tutti, perche’ hanno commesso chiaramente un reato”.
Lo ha domenica il portavoce del ministero degli Esteri, Ramin Mehman-Parast, rispondendo cosi’ al presidente Usa Barack Obama, che aveva chiesto ieri la liberazione immediata dei tre affermando che ”non hanno commesso assolutamente nessun reato”.
Mehmam-Parast, citato dall’agenzia Irna, ha chiesto anche ”l’immediato rilascio” di un numero imprecisato di cittadini iraniani che, ha detto, sono stati arrestati negli Usa con motivazioni politiche.
”Ogni sforzo per influenzare le procedure legali nei confronti dei tre americani attraverso pressioni politiche e dei media, che attualmente sono in corso in alcune citta’ europee, non avranno alcun effetto sul sistema giudiziario indipendente dell’Iran”, ha detto ancora il portavoce di Teheran.
I tre, Shane Bauer, di 27 anni, Sarah Shroud, di 31, e Josh Fattal, di 27, sono stati arrestati dalle forze di sicurezza iraniane il 31 luglio del 2009 mentre si trovavano nella regione di confine tra l’Iran e l’Iraq sulle montagne del Kurdistan. Le autorita’ iraniane li hanno accusati anche di essere delle ”spie”, sebbene non si abbia notizia di alcuna imputazione formale in questo senso.