Israele vuole demolire il villaggio dei beduini di Khan Al-Ahmar

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Giugno 2018 - 06:09 OLTRE 6 MESI FA
Israele vuole demolire il villaggio dei beduini di Khan Al-Ahmar

Israele vuole demolire il villaggio dei beduini di Khan Al-Ahmar

GERUSALEMME – A Khan Al-Ahmar, da un giorno all’altro potrebbero arrivare i bulldozer per allontanare la comunità beduina: è quanto dice l’esercito israeliano. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Per decenni Israele ha voluto liberare da diverse migliaia di beduini, che allevano pecore e capre, una larga parte della Cisgiordania per far spazio all’espansione di insediamenti ebraici.

Dalla fine degli anni ’90, quando i soldati hanno raso al suolo un intero villaggio, i giudici liberal israeliani e diplomatici stranieri hanno contribuito a rallentare le espulsioni. Nulla è stato fermato, ma molto è stato bloccato. L’esercito ha emesso decine di ordini di demolizione, in quella che i critici hanno definito una lotta goccia dopo goccia così da rendere misera la vita ai residenti che sarebbero inevitabilmente andati via. Ma l’esercito non ha osato demolire nuovamente un intero villaggio, scrive il New York Times.

Ora, tuttavia, i freni potrebbero essere tolti. Con l’amministrazione Trump che fornisce copertura diplomatica, i ministri di destra in Israele che premono per sfruttare il momento e il sostegno internazionale per i palestinesi focalizzati su Gaza, una nuova sentenza della Corte Suprema d’Israele sembra abbia dato via libera per procedere all’allontanamento di intere comunità beduine in Cisgiordania.

I sostenitori dei beduini affermano che il trasferimento forzato della popolazione sarebbe un crimine di guerra. I beduini considerano il posto come loro casa fin dagli anni ’70 anche se alcuni affermano di essere nati lì ancor prima. Sallai Meridor, ex ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, in una lettera aperta ha scritto: “Quando siamo arrivati i beduini erano qui, la loro presenza non ha bloccato lo sviluppo dell’insediamento. Che ne è stato di noi che ora pretendiamo l’agnello del povero?”