Israele/ Netanyahu verso un nuovo governo: coalizione Likud – laburisti – estrema destra

Pubblicato il 24 Marzo 2009 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA

Il primo ministro israeliano designato e leader del Likud Benjamin Netanyahu e il leader laburista Ehud Barak hanno raggiunto un accordo di massima per la formazione di un governo di coalizione, a quanto riferisce il quotidiano Haaretz.

Il nuovo governo non nasce sotto i migliori auspici: ne è esclusa la vincitrice (anche se di poco) delle elezioni, l’attuale ministro degli esteri Tzipi Livni, e vi entra invece Avigdor Lieberman, l’estremista di destra di origine moldava che vorrebbe espellere da Israele tutti i cittadini di razza araba, confinandoli in un territorio dedicato. La prospettiva della presenza di Lieberman ha messo in agitazione l’Occidente e ha portato ad autorevoli minacce di isolamento verso Israele.

L’orizzonte per Israele è poi reso più cupo  dalla presa di posizione dell’Onu dopo le rivelazioni su quanto è accaduto durante l’invasione di Gaza.

D’altra parte Netanyahu non ha scelte: deve formare una coalizione, perché non gli bastano i seggi, ma la Livni non accetta di entrare al governo, essendo uscita prima dalle elezioni, se non come primo ministro.

Proprio per limitare i danni dell’ingresso di Liebermann, nel documento di accordo con iu laboristi, ancora in fase di elaborazione, Netanyahu conferma di sentirsi legato dagli impegni internazionali di Israele e dunque implicitamente avalla la necessità di una intesa politica con i palestinesi.

Tra le clausole dell’accordo quella per cui Barak parteciperà a tutte le decisioni governative diplomatiche e difensive. Inoltre, ai laburisti e’ stata promessa la presidenza del Comitato per la Difesa e gli Affari Esteri per un terzo della durata del governo.

Uscendo dalla riunione con gli esponenti del Likud, il ministro laburista Shalom Simhon ha detto che anche sul piano economico e sociale sono stati ottenuti dal suo partiti «successi molto significativi, forse storici».

L’accordo di Barak con il Likud dovrà essere discusso e votato nel pomeriggio dalla leadership del Partito laburista, dove restano resistenze molto forti.