Jfk, Jackie Kennedy pensò al suicidio dopo l’assassinio di Dallas

di redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2018 - 06:10 OLTRE 6 MESI FA
Jackie Kennedy pensò al suicidio dopo l'assassinio del marito Jfk

Jackie Kennedy con John Fitzgerald Kennedy (Foto Ansa)

NEW YORK – Jackie Kennedy avrebbe pensato al suicidio dopo l’assassinio del marito, John Fitzgerald Kennedy, il 22 novembre 1963 a Dallas, Texas. Lo ha rivelato un biografo della defunta ex First Lady, J. Randy Taraborrelli, in una intervista alla Fox.

Taraborrelli afferma che, dopo Dallas, la madre di Jackie, Janet Lee Auchincloss, e la sorella minore, Lee Radizwill, ebbero paura che la vedova del presidente assassinato nutrisse pensieri suicidi. “Sia Janet che Lee erano estremamente preoccupate. Dicevano che la rispettiva figlia e sorella soffriva di stress post-traumatico. Jackie cominciò a bere, a prendere pasticche, a pensare al suicidio. Ne parlava spesso e cominciò a consultarsi con un sacerdote, padre McSorley, chiedendosi se avrebbe visto o no John all’altro mondo se si fosse tolta la vita”.

Taraborelli ha appena dato alle stampe il libro biografico Janet, Jackie e Le” sui rapporti tra le tre donne. Il libro tiene conto di lettere finora inedite da cui emerge che Jackie era convinta che la madre fosse rimasta vittima di maltrattamenti per mano del terzo marito, Bingham Morris. “Era sicura al cento per cento che Janet fosse vittima di abusi. Che l’uomo che l’aveva sposata abusava di lei o sessualmente o fisicamente. Così Jackie partì lancia in resta e cominciò una campagna per far sì che Morris fosse cacciato dalla casa di famiglia”, ha detto Taraborrelli.

Un problema era che Janet soffriva di Alzheimer e un giorno raccontava una cosa e il giorno dopo l’esatto contrario. “Così, una volta sfrattato Morris di casa, la madre cominciò a chiedersi dove fosse finito il marito. E questo per Jackie fu una tortura. Questo accadde nei giorni in cui lei lavorava nella casa editrice Doubleday. Nessuno sapeva dei suoi tormenti interni al di fuori della famiglia”.

Secondo il biografo è impossibile accertare se Jackie avesse ragione. Chi afferma che l’ex First Lady usò la mano pesante nei confronti del patrigno ha rivangato le accuse di sindrome da stress, del resto giustificabile alla luce dei lutti che si erano susseguiti nella vita di Jackie: dopo l’assassinio del marito anche il cognato Bob vene ucciso mentre nel 1963 il terzo figlio Patrick Kennedy nacque morto: “Non era riuscita a salvarli. Così si lanciò in una crociata per salvare la madre”.