Una delegazione di Hamas, guidata dal leader in esilio a Damasco Khaled Meshaal, è stata ricevuta a Mosca dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. La Russia vuole ampliare la sua influenza in Medio Oriente, e vorrebbe anche ospitare una conferenza di pace internazionale.
Mosca considera Hamas come un attore a pieno titolo del processo di pace, contrariamente a Israele e Stati Uniti che lo hanno inserito nella lista nera delle organizzazioni terroristiche. La Russia, che fa parte del quartetto di mediatori per il Medio Oriente (insieme a Usa, Onu e Unione Europea) ha anche più volte chiesto la fine dell’embargo israeliano sulla Striscia di Gaza, il territorio controllato da Hamas.
Al giornale russo Vremia Novosti Meshaal ha dichiarato che “è possibile ristabilire la concordia tra palestinesi com’era in precedenza, a condizione che gli Usa smettano di ostacolare la fine delle divisioni”, e ha aggiunto che “il veto americano danneggia tutto il processo di pace”.
Meshaal ha inoltre affermato che il secondo motivo di ostacolo al raggiungimento della pacificazione interpalestinese “sono le modifiche o le cancellazioni apposte a vari punti del documento di riconciliazione, preparate in collaborazione con l’Egitto ma senza l’accordo dei capi di Hamas”.