Siria. Dopo otto mesi di repressione la Lega Araba impone sanzioni

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 11:08 OLTRE 6 MESI FA

Dimostranti siriani

BEIRUT, LIBANO – Dopo otto mesi e mezzo di sanguinosa repressione contro i civili siriani anti-regime, la Lega Araba ha per la prima volta nella sua storia imposto sanzioni contro un suo Stato membro, la Siria, che era già stata sospesa un mese fa per non aver di fatto accettato il piano proposto dall’organizzazione inter-araba per tentare di metter fine alla mattanza.

La repressione ha fatto registrare domenica uno dei suoi picchi più drammatici, con l’uccisione, secondo i media non controllati dal regime, di almeno 31 civili, da parte delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad.

Sale intanto  la tensione nel Mediterraneo orientale, dove sono già presenti navi militari turche, a seguito della diffusione della notizia da parte di media israeliani, non confermata nè da Mosca nè da Damasco, dell’avvicinamento di unità militari russe alle coste siriane (dove Mosca ha delle basi).

Nella riunione della Lega Araba svoltasi al Cairo non c’è stata unanimità. Il Libano si e’ detto contrario alle sanzioni e l’Iraq ha espresso riserve. Beirut è  tradizionalmente sotto l’influenza di Damasco, mentre a Baghdad il governo di Nuri al Maliki e’ da tempo vicino alle posizioni dell’Iran, principale alleato regionale della Siria. L’Iraq e’ inoltre il secondo più importante partner economico-commerciale di Damasco, dopo l’Unione Europea, con un volume di scambi annuo che sfiora i sette miliardi di euro.

Tra le misure restrittive adottate dalla Lega Araba figura il congelamento delle transazioni commerciali e dei conti bancari del governo siriano, il divieto di visto di ingresso nei Paesi arabi agli esponenti del regime, lo stop alle relazioni con la Banca centrale siriana e agli investimenti nel Paese. In attesa di una reazione ufficiale, Damasco ha parlato per bocca della sua tv di Stato, che ha definito ”un tradimento” le sanzioni ”dirette contro il popolo”.

Il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Hamad ben Jasem al Thani, presidente di turno della Lega Araba, ha affermato che le misure devono essere operative subito. Entro una settimana, un comitato tecnico definirà la lista di alti personaggi siriani da mettere al bando. Nell’approvare le sanzioni economiche alla Siria, la Lega Araba ha manifestato la sua preoccupazione per evitare un intervento straniero nel Paese. “Non vogliamo provocare altra sofferenza al popolo siriano”, ha detto al Thani.

Secondo quanto confermato dal Centro di documentazioni delle violazioni in Siria, legato ai Comitati di coordinamento locale degli attivisti, sono 31 i civili uccisi domenica. Tra le vittime figurano anche due adolescenti. Le uccisioni sono avvenute a Homs, principale epicentro della protesta, nella regione centrale di Hama, quella nordoccidentale di Idlib, quella orientale di Dayr az Zor, in quella costiera di Tortosa e in alcuni sobborghi di Damasco.

In coincidenza con la riunione della Lega Araba si è appreso che tre navi da guerra russe partiranno in dicembre per arrivare in primavera nel porto siriano di Tartus, dove Mosca ha una base navale usata come deposito e per lavori di manutenzione. Lo riferisce il quotidiano governativo Izvestia citando un rappresentante dello Stato maggiore della Marina russa, il quale precisa che si tratta di una visita programmata nel 2010 e non legata all’attuale situazione siriana.

Due navi della flotta del Nord, l’incrociatore portaerei ”Ammiraglio Kuznetsov” e la nave antisommergibile ”Ammiraglio Ciabanenko”, salperanno dal Mare di Barents mentre un terzo vascello, la nave guardacoste ”Ladni”, partira’ dal Mar Nero. Le due navi della flotta del nord, ha precisato la fonte della Marina militare russa, hanno in programma di visitare anche Beirut, Genova e Cipro.