Libano, da gennaio un comandante italiano alla guida del contingente Onu

Pubblicato il 28 Novembre 2011 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Graziano (Foto LaPresse)

ROMA – Da gennaio l’Italia tornerà ad avere il comando della missione Onu in Libano. I candidati alla guida della missione che schiera oltre dodicimila caschi blu sono tre generali:  Leonardo di Marco, Flavio Godio e Paolo Serra.

Il ritorno del comando in mani italiane avviene dopo i tre anni di comando del generale Claudio Graziano, in carica a Beirut dal 2007 al 2010, ed è stato chiesto dalle Nazioni Unite dopo il biennio di comando del generale spagnolo Antonio Asarta Cuevas, a cui, come ricorda il Sole 24 Ore, molti attribuiscono la responsabilità di aver compromesso la credibilità dei soldati Unifil e la collaborazione con l’esercito libanese.

La situazione in cui si insedierà il nuovo comandante italiano, sottolinea sempre il Sole 24 Ore, è peggiorata negli ultimi tempi. Solo la settimana scorsa Hezbollah ha catturato gli informatori della Cia nel Paese, portando gli Stati Uniti a ripensare la propria politica nei confronti del Libano. E per catturare gli agenti segreti Hezbollah si sarebbe servito degli stessi sistemi d’intercettazione forniti dalla Cia al controspionaggio libanese.

Per di più Hezbollah è considerato una sorta di prolungamento del potere iraniano per colpire Israele. A confermare lo stretto legame tra Beirut e Teheran  è stato il consigliere militare della Guida Suprema, Yahya Rahim Safavi, già comandante delle Guardie rivoluzionarie. Il 27 novembre Safavi ha avvertito: “In caso di attacco da parte di Israele, Hezbollah in Libano e Hamas a Gaza si uniranno nella battaglia. Non vi sarà nessun bisogno per l’Iran di lanciare missili balistici, perché le città dei sionisti sono nel raggio di azione dei katiusha dei nostri alleati Hezbollah”.