Arrivano i militari in Libia? Obama vuole agire in fretta, sulle spine Cameron e Sarkò

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

Muammar Gheddafi

NEW YORK – La Casa Bianca vuole agire in fretta in Libia, nella terra in rivolta contro Muammar Gheddafi. L’intervento militare non è ormai così lontano: secondo il portavoce americano Jay Carney gli Usa sono “interessati in una azione rapida” dato che la situazione ”richiede azioni rapide. Non escludo le nostre opzioni bilaterali, non escludo nulla”, ha precisato, sposando la tradizionale posizione statunitense in crisi di questo tipo pochi minuti dopo che era deflagrata la notizia su un messaggio scritto dal rais a Washington. Si tratta di un passo mediato: “Siamo in contatto con tutta una serie di governi che hanno avuto contatti diretti con lui – ha detto Crowley riferendosi a Gheddafi -. Noi non abbiamo avuto contatti diretti. Abbiamo avuto contatti con altri nel suo governo, in particolare il ministro degli Esteri”.

I canali ufficiali accelerano, si allontanano dalle parole di cautela degli ultimi giorni, mentre arriva un chiaro appello al colonnello perché permetta l’ingresso di aiuti umanitari nel Paese. Il primo segnale è arrivato dalla Gran Bretagna, il premier David Cameron si è detto pronto all’invio di forze speciali nelle zone calde tra Tripoli e Bengasi. Poi sul caos e sulle notizie difficili da verificare che arrivano dalla Libia è piombata l’America, con una nota ufficiale di Washington.

Il timore dell’occidente, da Londra a Washington passando per Roma è che il regime libico possa prendere come ostaggi, come merce di scambio, inglesi, americani, italiani che poi sarebbe difficile recuperare. Tra le opzioni allo studio alla Casa Bianca per arginare la crisi libica, c’è anche quella della no-fly zone, la zona di non volo, per porre un termine ai bombardamenti dei ribelli.

In prima persona il presidente Usa Barack Obama ha già parlato, ha condannato la violenza sui civili e ora si coordina con Cameron e con Sarkozysulle scelte da fare in Libia.

Il presidente Usa ha chiamato  il presidente francese ed entrambi hanno chiesto uno ”stop immediato dell’uso della forza”. Dall’Eliseo è arrivata la richiesta di una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.