Libia, Calderoli: “Non vedo vie d’uscita”

Pubblicato il 29 Aprile 2011 - 14:54 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Ad oggi sulla crisi libica non vedo vie d’uscita. Si rischia di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”. Lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli riferendosi ad una possibile crisi con il Pdl sulla Libia quando si voteranno le mozioni martedì prossimo alla Camera.

Intervistato da ”Ilsussidiario.net” il ministro ha sottolineato che ‘‘partito il primo raid è tutto molto più difficile” e su una eventuale crisi di governo ricorda che ”i giornalisti ne parlano da tre anni”. Su una possibilità di intesa con Berlusconi afferma: ”L’ ultima volta ho contribuito a mettere i ‘caveat’ per arrivare a un parere favorevole. In questo momento, sinceramente, non mi viene in mente niente”

”Mi limito a dire – osserva Calderoli – che abbiamo fatto bingo: l’immigrazione crescerà ancora, anche perché stiamo parlando di una guerra civile in cui ogni tribù cercherà di prevalere sulle altre e una parte della popolazione cercherà sicuramente rifugio da noi. Per non parlare dell’incremento delle spese e, di conseguenza, delle tasse. Cosa si può fare di più, o di peggio?”.

Sulla possibilità di un incontro chiarificatore tra Berlusconi e Bossi, il coordinatore delle segreterie del Carroccio ribadisce che ”partito il primo raid è tutto molto più difficile” e aggiunge: ”martedì avevo fatto uscire un comunicato per far capire a tutti che le cose non si risolvono dicendo che è tutto ok. Dopodiché ci ha pensato Bossi a chiarire come le cose stessero realmente”. ”Ora – sostiene Calderoli – è abbastanza irritante sentir parlare di fibrillazioni interne alla Lega: se c’è un partito in cui quando parla uno, Umberto Bossi, parlano tutti è proprio il nostro”.

”La politica estera è una cosa, la missione in Libia un’altra, così come non fa parte del programma elettorale. Non ci sentiamo legati al programma su questo, anche perché non se ne era mai parlato”. Il ministro per la Semplificazione ha precisato qual è la posizione del Carroccio dopo le polemiche sui bombardamenti in Libia.

Calderoli ha ribadito le critiche alla mancata informazione sulle decisioni di Berlusconi. ”Non è verosimile che la Lega abbia appreso lunedì sera dalle agenzie di stampa che la natura della missione fosse stata modificata e che il primo contatto sia avvenuto soltanto qualche ora dopo lo stesso annuncio. Non è mancata infatti soltanto la condivisione, ma anche l’informazione”.

”E’ evidente – sostiene Calderoli – che una decisione di questo tipo necessitava di un accordo diretto tra Berlusconi e Bossi. Questo non è avvenuto, così come non ci sono state comunicazioni precedenti da parte dei ministri della Difesa o degli Esteri a Maroni o a me. Ho ricevuto la chiamata del presidente del Consiglio quando la notizia era già stata data. A quel punto ho avvisato immediatamente Bossi e Maroni, cui nessuno aveva chiesto di condividere alcunché. Al presidente del Consiglio ho fatto poi notare che era il caso che parlasse direttamente con Bossi. Da quel momento non sono più a conoscenza di nuovi contatti tra di loro”.