Libia. Governo inerte, nel caos generalizzato spunta l’ombra di Al Qaeda

Pubblicato il 7 Giugno 2012 - 11:09| Aggiornato il 12 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

Lo sceicco cieco Omar Abdel Rahman

BENGASI, LIBIA – Il colonnello Muammar Gheddafi duarnte la rivolta popolare che ha portato alla sua fine lo aveva ripetutamente avvertito, magari per salvare se stesso: senza di lui la Libia sarebbe diventata la ‘Somalia’ del Mediterraneo, e al Qaeda avrebbe avuto mano libera nel Paese. Ora gli avvertimenti del rais comiciano ad essere presi sul serio.

Nelle ultime settimane, l’incapacita’ del governo centrale di controllare le milizie armate e’ esplosa in tutta evidenza, con gli scontri che si susseguono un po’ ovunque nel Paese e addirittura l’aeroporto internazionale preso d’assalto, mentre le elezioni sono state ‘de facto’ rinviate. Ed in questo caos e’ spuntata l’ombra di al Qaeda: una bomba e’ esplosa mercoledi notte lungo il muro di cinta dell’ufficio di rappresentanza americano a Bengasi, senza fare vittime, ma destando grande preoccupazione.

Secondo il viceministro dell’Interno, Ounis al Charef, l’ordigno e’ esploso a circa 500 metri dall’edificio che non e’ stato direttamente toccato dall’esplosione. La rivendicazione, resa nota da fonti della sicurezza, e’ arrivata dal “gruppo del prigioniero Omar Abdel-Rahman”, lo sceicco cieco di 73 anni che sta scontando l’ergastolo in Usa per una serie di piani di attacchi terroristici e il tentato assassinio dell’ex rais egiziano, Hosni Mubarak.

La matrice terroristica spunta anche in un altro episodio, l’attacco a colpi di razzi contro la sede locale della Croce Rossa internazionale, il 22 maggio scorso sempre a Bengasi, anch’esso rivendicato dallo stesso gruppo. Lo sceicco cieco e’ considerato l’ispiratore del primo attentato contro il World Trade Center, che nel 1993 costo’ la vita a sei persone, e provoco’ un migliaio i feriti.

Nel 2006 l’allora numero due di al Qaeda, l’egiziano Ayman al Zawahri, divenuto leader del network del terrore dopo l’uccisione di Osama bin Laden l’anno scorso, annuncio’ l’adesione della Gamaa (o Jamaa) Islamiya egiziana all’organizzazione, di cui lo sceicco e’ stato un influente dirigente, per ”mettere insieme le capacita’ della Nazione (islamica) in un’unica forza, di fronte alla piu’ feroce campagna crociata contro l’Islam nella sua storia”.

Fonti di intelligence ricordano inoltre che martedi e’ stato ucciso in Pakistan da un drone americano il numero due di al Qaeda, il libico Abu Yahya al-Libi, mentre contestualmente l’esercito algerino lanciava una offensiva poderosa nel nord dell’Algeria, a colpi di artiglieria e di razzi sparati dagli elicotteri da combattimento, contro il quartier generale del braccio nordafricano di al Qaeda, l’Aqmi.

Gli esperti insomma ipotizzano una rappresaglia – che il viceministro al Charef non ha escluso, anche se allo stato attuale l’obiettivo dei terroristi in Libia sembra, piu’ verosimilmente, quello di sabotare il percorso democratico. Nondimeno certi osservatori si sono detti comunque fiduciosi che le elezioni in Libia possano svolgersi con l’inizio del Ramadan, e cioe’ entro il 20 luglio. Il voto per l’assemblea costituente era inizialmente previsto per il 19 giugno, ma diverse fonti nei giorni scorsi hanno confermato che verranno rinviate, forse al 10 luglio.