Libia, nella Cirenaica dei Senussi il fallimento politico di Gheddafi

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 11:34 OLTRE 6 MESI FA

Muhammar Gheddafi

ROMA – Un’entità indipendente rispetto al resto della Libia: è questa la considerazione che ha di sé la Cirenaica. Ne scrive Alberto negri sul Sole-24 Ore.

Mentre la Libia era una creazione coloniale degli italiani, che neppure gli Ottomani erano riusciti a riunire, la Cirenaica ha sempre desiderato tornare a uno stato federale come all’inizio del regno quando c’erano due capitali, Tripoli e Bengasi che ospitavano il Parlamento a stagioni alterne, o addirittura come in quel decennio in cui ci fu addirittura una terza capitale, Al Bayda, residenza estiva del re.

Rispetto alle altre due regioni libiche di Fezzan e Tripolitania, la Cirenaica ha sempre avuto un destino a parte, confermato dalla presenza dei Ssenussi, membri di una confraternita islamica, a cui apparteneva anche il re Idris I, al potere fino al golpe di Gheddafi nel 1969. E che, sottolinea il Sole, si sarebbe accontentato volentieri del titolo di Emiro della Cirenaica.

Bengasi, al Bayda e Sirte sono da giorni nelle mani dei manifestanti. E di questo Gheddafi ha capito solo tardivamente il significato, l’ultimo segnale di una ricercato autonomia, che il rasi ha controvoglia offerto nel suo ultimo discorso. Un dato, quello della ricerca di indipendenza della regione, che dimostra quanto poco la Jamahiriyya abbia fatto per creare istituzioni comuni e una compagine nazionale.

Le rivendicazioni di un assetto federale da parte della Cirenaica non sono solo storiche. L’accusa mossa da Bengasi è che Gheddafi la abbia trascurata nella redistribuzione delle ricchezze petrolifere. La repressione con cui sono stati placati gli aneliti autonomisti della regione hanno portato alla nascita dei movimenti islamici più pericolosi per il rais.

Gheddafi è riuscito a stroncare nel sangue la presenza dei Fratelli Musulmani e dei movimenti salafiti, ma non del Fronte islamico combattente con cui il figlio Seif Al Islam ha tentato di raggiungere un accordo la scorsa primavera.  Più limitata è l’azione di al Qaeda nel Meghreb, additata da Gheddafi come uno degli agenti della rivolta.

La spinta autonomista della Cirenaica è intimamente legata alla Senussia, la confraternita islamica alla fine nel 1837 in Algeria da Muhammad al Ibn Sunisi al Khatabbi al Hasi al Idrisi, discendente di Maometto. Noto poi con il nome di Sunusi al Kabir, ovvero “il gran Senusso”, governa la Cirenaica secondo i precetti dell’Islam.

E’ questa, sottolinea Negri, l’eredità storica che distingue la Cirenaica. Se ne accorsero gli italiani, che dovettero uccidere 80mila libici per reprimere la rivolta di Omar el Muktar, che della Senussia era seguace, e che finì impiccato da Rodolfo Graziani nel 1931.

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