Libia. Fine di Gheddafi, fine della missione Nato il 31 ottobre

Pubblicato il 22 Ottobre 2011 - 08:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Muammar Gheddafi divide anche da morto, innanzitutto per come è morto: giustiziato dopo esser stato catturato. Ma non solo: sul futuro della Libia la Nato, riunita in tutta fretta, ha faticato a prendere una decisione, con la Francia che voleva chiudere la missione e la Gran Bretagna che frenava.

L'Alleanza, ha annunciato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen dopo una riunione fiume del Consiglio atlantico, terminera' le operazioni il prossimo 31 ottobre. ''Il nostro dovere l'abbiamo fatto, ora tocca al Cnt'', ha detto Rasmussen.

La fine delle operazioni e la morte di Gheddafi rischiano di far esplodere anche li' divisioni finora sopite dalla comune lotta di liberazione contro il tiranno. E il continuo rimandare di giorno in giorno l'annuncio della liberazione della Libia – avverra', pare, domenica a Bengasi (e non a Tripoli) – ne e' l'ennesima spia. Ma il giorno dopo la diffusione dei video che mostrano il rais chiaramente catturato da vivo e poi 'finito', le polemiche ruotano tutte attorno alla sua esecuzione. L'Onu ha sollecitato un'inchiesta, gli Usa hanno chiesto ''trasparenza'' al Cnt, mentre la Russia, che parla di gravissima violazione della convenzione di Ginevra, ha attaccato duramente la Nato che, ha tuonato il ministro degli Esteri Lavrov, ha bombardato un convoglio che ''non rappresentava una minaccia per nessuno''. Anche l'autopsia compiuta oggi sul corpo del colonnello ha confermato che e' stato ucciso con un colpo alla testa.

In attesa di ulteriori accertamenti comunque – test del dna compreso – quello che per 42 anni e' stato il capo indiscusso della Libia ora giace in una cella frigorifera in un vecchio mercato di Misurata. E non si sa ancora ne' quando ne' dove sara' seppellito. Di certo, ha assicurato il Cnt, verra' rispettato il rito islamico.

Ora gli occhi sono tutti puntati sul governo di transizione, che vorrebbe chiudere il cerchio catturando anche il resto della famiglia Gheddafi, i cui membri si sono quasi tutti rifugiati in Algeria. A giorni e' infatti prevista una visita del Cnt ad Algeri. Ma per chiudere definitivamente con il passato e il clan Gheddafi, resta ancora un tassello fondamentale: Saif Al-Islam, il figlio prediletto, diventato braccio destro di Gheddafi, la cui cattura, ancora una volta, e' avvolta nel giallo. Gia' quest'estate era stato dato per arrestato, ma di notte si presento' davanti alle telecamere incitando alla battaglia.

Anche questa volta, nel giro di poche ore e' stato dato per morto, catturato, ferito, nuovamente morto e nuovamente catturato. Ma non si hanno conferme e in serata la Nato ha riferito di non sapere che fine abbia fatto. Oltre a chiudere la partita con il clan, il premier Jibril e il suo governo dovranno affrontare non pochi problemi nel dopo-Gheddafi. Risolvere le divisioni interne, prima di tutto – la Lega araba ha gia' invitato tutte le forze politiche a ''serrare i ranghi'' – ma anche rispondere alle aspettative di quei paesi che, dopo l'appoggio incondizionato, ora presentano il conto. Francia in prima fila.