Libia, l’Ue riunita per le sanzioni. Ma l’Italia sceglie la linea della prudenza

Pubblicato il 11 Marzo 2011 - 12:35 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini

ROMA – Individuare le risposte da dare alla situazione d’emergenza venutasi a creare in Libia, ribadendo che Gheddafi deve farsi parte, e al riaccendersi delle tensioni sui mercati finanziari: è quanto sono chiamati a fare oggi, 111 marzo, i leader dell’Unione europea riuniti al vertice che ha preso il via stamattina a Bruxelles e si dovrebbe concludere verso le dieci di questa sera.

Secondo la lettera di invito del presidente, Herman Van Rompuy, sono cinque i punti all’ordine del giorno: le misure per superare gli “eventi drammatici” che stanno scuotendo la Libia; la mobilitazione di ulteriori risorse umanitarie; le sfide dell’immigrazione illegale; l’evacuazione dei cittadini europei e, infine, il sostegno alla transizione politica in Tunisia ed Egitto, oltre che in tutta la regione.

La posizione italiana sulla sanzioni, sottolinea il Riformista, sarà di prudenza, anche se nel governo ci sono posizioni più e meno caute.

Da una parte la linea del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che vorrebbe un allineamento dell’Europa con la strategia dura di Usa e Gran Bretagna. Dall’altra parte la linea del ministro degli Interni Roberto Maroni, che suggerisce maggiore prudenza per salvaguardare gli “interessi strategici” dell’Italia.

Tra i due, Silvio Berlusconi, che comunque – scrive il Riformista – seguirà la linea delle colombe. In ogni caso, Roma riaprirà il consolato in Cirenaica.

La convocazione straordinaria dei capi di Stato e di governo era stata in un primo tempo circoscritta ai 17 Paesi che compongono l’Eurogruppo, ma l’evolversi della situazione in Libia ha spinto diversi leader a chiedere una riunione d’emergenza dei 27 anche su questo fronte.

Di Libia e della situazione negli altri Paesi della regione – in primo luogo Egitto e Tunisia – i 27 discuteranno fino alle 15 cercando di raggiungere intese sulle azioni da intraprendere.

Sul tavolo del vertice la proposta di Francia e Gran Bretagna per azioni mirate in difesa del popolo libico e la richiesta de presidente Nicolas Sarkozy di riconoscere il Consiglio nazionale di transizione.

Quindi i capi di Stato e di governo dell’Eurogruppo dovranno confrontarsi sulle risposte da dare alla crisi finanziaria, attraverso il nuovo Patto per l’euro, il rafforzamento del meccanismo salva-Stati e la riforma del Patto di stabilità.

Una crisi che in questi ultimi giorni è tornata a ‘mordere’ le economie dei Paesi Ue più esposti, in primo luogo Grecia, Spagna e Portogallo, con forti spinte rialziste sui rendimenti dei loro titoli di Stato.

Arrivando a Bruxelles il premier greco George Papandreou ha sottolineato la necessitàche l’Eurogruppo dia ”risposte forti per calmare i mercati”.