Libia, il comando della missione nelle mani della Nato

Pubblicato il 25 Marzo 2011 - 01:24 OLTRE 6 MESI FA

BRUXELLES – La Nato ha raggiunto un accordo per assumere il comando delle operazioni militari per imporre in Libia una no fly zone. Resta però ancora da precisare un suo ruolo più ampio e per il momento – ha indicato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen – resteranno due missioni parallele: quella della coalizione dei volenterosi, che sabato ha sferrato il primo attacco per imporre la risoluzione 1973 dell’Onu, e quella della Nato, che dopo l’embargo delle armi si appresta ad assumere il comando della missione per fare rispettare l’interdizione dei voli sopra la Libia.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha però ribadito che per la Francia il coordinamento della missione deve ”restare eminentemente politico”. Dopo una settimana di consultazioni non-stop, che hanno registrato momenti altissimi di tensione al quartiere generale dell’Alleanza atlantica, è stata la Turchia ad annunciare per prima l’accordo raggiunto tra gli alleati.

Secondo fonti diplomatiche, l’intesa prevede l’assegnazione alla Nato del coordinamento militare e la costituzione di una cabina di regia tra tutti i paesi che partecipano alle operazioni, sul modello della missione Isaf condotta in Afghanistan. Ma i dettagli del compromesso non sono stati resi noti e restano punti da chiarire.

Parlando alla Cnn, Rasmussen, ha dichiarato che ”per il momento ci sara’ un’operazione della coalizione ed un’operazione della Nato”. ”Si sta ancora discutendo se la Nato prendera’ un ruolo piu’ ampio. Questa decisione non e’ ancora stata presa”, ha aggiunto Rasmussen.

Ad impedire finora l’assunzione di un ruolo maggiore della Nato sono le differenze di opinione tra i 28 sull’opportunita’ di condurre raid aerei anche contro le truppe di terra del colonnello Gheddafi. Francia e Gran Bretagna lo ritengono necessario e pienamente conforme al mandato della risoluzione Onu, mentre la Turchia, li ritengono controproducenti e ne chiedono lo stop.

Le discussioni proseguiranno per concludersi, probabilmente, martedi’ 30 marzo a Londra alla riunione tra i ministri degli esteri dei paesi che partecipano alla coalizione dei volenterosi. Una riunione che, in sostanza, dovrebbe essere la ‘prima’ di questa cabina di regia.

Il compromesso e’ stato accolto con particolare soddisfazione dall’Italia, che si e’ battuta per imporre una catena di comando unico sotto l’ombrello della Nato. Tra l’altro, con il rientro sotto l’Alleanza del comando delle operazioni, sarebbe la base di Napoli ad ospitare il quartiere generale della missione. ”Era esattamente quello che l’Italia chiedeva e anche se si tratta di un’intesa politica preliminare – hanno commentato alla Farnesina – il nostro giudizio e’ certamente positivo perche’ si tratta di un comando unico che evita una moltiplicazione di comandi”.

La Farnesina ha poi spiegato che ci sara’ un ”comando operativo esclusivo della Nato” affiancato da ”un gruppo internazionale di alto livello, cioe’ una cabina di regia che fissera’ le grandi linee della strategia politica” dell’operazione, ma cio’ – hanno precisato – ”non intacca la catena di comando esclusiva della Nato”. Per la no fly zone il passaggio di consegne tra il comando Usa e la Nato dovrebbe avvenire ”nel giro di un giorno o due”, ha precisato da Ankara il ministro degli esteri turco, Akhmed Davotoglu.

L’accordo e’ stato raggiunto in una teleconferenza con Francia, Usa e Gran Bretagna. I contatti si sono tenuti tra il segretario di stato Hillary Clinton, il ministro degli esteri francese Alain Juppe’, il ministro degli esteri della Gran Bretagna William Hague e Davotoglu. Alle 21, e’ tornato a riunirsi il Consiglio atlantico, ma a tarda notte la riunione e’ stata aggiornata. Le consultazioni tra le capitali proseguiranno anche domani.