Accordo Libia-Svizzera, rilasciato l’imprenditore Goeldi. Tripoli: “Berlusconi determinante”

Pubblicato il 13 Giugno 2010 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

Il leader libico Gheddafi

Era andato a Tripoli senza specificare il motivo della sua visita. Ma ora il governo libico attribuisce al premier Silvio Berlusconi buona parte del merito della risoluzione positiva del contenzioso con la Svizzera. “Il ruolo del premier Silvio Berlusconi per risolvere il contenzioso tra la Libia e la Svizzera è stato determinate” e per questo motivo “lo Stato libico ringrazia l’Italia per tutti gli sforzi messi in atto” per risolvere questo problema. Lo ha detto all’Ansa il primo ministro libico Bagdadi Ali al Mahmoudi.

Il premier Berlusconi era arrivato a Tripoli nel pomeriggio e si era subito diretto nella tenda di Muammar Gheddafi, col quale ha avuto un lungo colloquio. Negli stessi momenti veniva rilasciato l’imprenditore svizzero Goeldi, arrestato in Libia per violazione delle leggi sull’immigrazione. La vicenda aveva inasprito i rapporti tra i due paesi, fino a oggi. determinante non solo il colloquio con Silvio Berlusconi, ma anche la firma, avvenuta in mattinata di un accordo.

Un “Piano d’Azione” fra Libia, Svizzera, Spagna e Germania è stato firmato nel quadro della crisi diplomatica fra Libia e Svizzera. A firmare sono stati il Ministro degli esteri svizzero, Micheline Calmy-Rey, il Ministro degli esteri libico Moussa Koussa, il Ministro degli esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, e l’ambasciatore tedesco a Tripoli. E’ toccato alla Ministra svizzera presentare il contenuto del Piano d’Azione che servirà a “risolvere i loro problemi bilaterali” come si legge nello stesso.

L’accordo raggiunto dai due paesi è stato la base per la liberazione dello svizzero Max Goeldi, l’imprenditore trattenuto in Libia dal luglio del 2008, quando venne arrestato per violazione delle leggi sull’immigrazione. “Non so con chi torno ma quel che é certo è che parto questa sera”. Lo ha detto l’imprenditore nella hall dell’albergo di Tripoli dove si trovava da giorni prima di salire a bordo dell’aereo che lo riporterà nel suo paese.

I due Paesi sono d’accordo, secondo il primo punto del piano d’azione, di creare un Tribunale Arbitrale. “Tribunale che era già stato approvato dal Presidente della Confederazione elvetica”, ha sottolineato la Calmy-Rey, “il 20 agosto del 2009” e che sarà costituito a Berlino. Il secondo punto verte sulla “illegale pubblicazione” delle foto di Hannibal Gheddafi il 4 settembre del 2009. La Svizzera é tenuta a presentare le sue scuse e il Cantone di Ginevra, vi si legge, deplora l’accaduto. Inoltre il Governo svizzero si impegna a portare avanti le indagini per “consegnare alla giustizia svizzera il colpevole”. Se nessuno sarà incolpato, “un compenso economico deciso dalle due parti sarà versato dalla svizzera alla Libia.

Nel terzo punto il governo libico si impegna “ad accelerare le procedure di uscita dal paese dello svizzero. Nel quarto punto si parla di “garantire l’implementazione di questo piano d’azione, insieme. Il documento rimanda a una prossima riunione, entro 15 giorni.