Ma quale Regno d’Egitto! Fuad II: Un anno di Monarchia e 57 di Repubblica

Pubblicato il 23 Luglio 2010 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA

Fuad II d'Egitto

Per la ricorrenza della nascita della Repubblica egiziana, che oggi (23 luglio) compie 57 anni, a qualcuno torna in mente la figura di un re che durò meno di un anno.

Fu’ād II d’Egitto e del Sudan è stato il monarca più atteso dell’Egitto. A sospirarlo tanto era soprattutto suo padre, il celebre Re Fārūq I che, avendo collezionato solo figlie femmine dal suo matrimonio con Farida, decise di ripudiare questa per sposare in seconde nozze la Regina Narriman Sadeq. Inutile dire che il matrimonio durò due anni, ma ci fu il tempo necessario: il 16 gennaio 1952 nacque Faud II. L’erede al trono di una monarchia che vantava 150 anni di storia.

Il piccolo Fuad, evidentemente, non vedeva l’ora di diventare re. Lo stesso anno, infatti, ci fu un colpo di Stato militare guidato dal generale Muhammad Naguib e successivamente dal colonnello Nasser. Il 26 luglio il Re Fārūq fu costretto ad abdicare in favore del figlio di pochi mesi e a recarsi in esilio. La famiglia reale, e quindi anche il re infante, si diressero in Italia dove soggiornarono per vari anni. In Egitto venne quindi a formarsi una reggenza in nome del piccolo Fu’ād II, assente dal territorio nazionale.
La Repubblica venne ufficialmente proclamata il 23 luglio del 1953. Fuad, l’ultimo re dell’Egitto, vive attualmente in Francia. Ha avuto tre figli da Dominique Picard Loeb.

Sua Maestà Faruq I, per grazia di Allah, Re dell’Egitto e del Sudan, Sovrano di Nubia, del Kordofan e del Darfur (e scusate se è poco) rimase sempre fedele al suo paese, anche dopo l’esilio. Sentì il forte legame con l’Egitto sino a quando, nel 1965, morì seduto a tavola nella sua abitazione romana. Nel frattempo riuscì a sposarsi per una terza volta con Irma Capece Minutolo, una cantante napoletana di nobili natali.

In molti ricordano la passione per Faruq al tavolo verde. Durante una serata al casinò, terminata la mano e chiusi i rilanci, Faruq dichiarò, senza girare le carte, di avere un poker di re. Un giocatore di fronte a lui aveva un re in mano e osò chiedere: «Maestà, ce le fa vedere le carte?» Faruq, imperturbabile, voltò le carte. Aveva solo tre re, quindi un tris. Ma svelto aggiunse, con enfasi: «Il quarto re sono io!»