Mali, presidente egiziano Morsi: “L’intervento francese aumenta le violenze”

Pubblicato il 21 Gennaio 2013 - 18:51 OLTRE 6 MESI FA
Il presidente egiziano Mohammed Morsi (Foto Lapresse)

IL CAIRO – Il presidente egiziano Mohammed Morsi boccia l’intervento francese in Mali: “Infiamma il conflitto. Non lo accettiamo”, ha detto al summit arabo per lo sviluppo economico e sociale in Arabia Saudita.

”Respingiamo qualsiasi violenza contro gli innocenti e i civili, ma non vogliamo nemmeno creare un nuovo focolaio di violenza che spaccherà il continente africano”, ha detto Morsi davanti ai leader arabi. ”’Respingiamo qualsiasi ingerenza in Mali, ma siamo con l’Algeria e contro chiunque tenti di aggredire la sua indipendenza”.

Un attacco alla Francia, quindi, ma non all’Algeria, che di certo non sta con i ribelli jihadisti, ma ha concesso il proprio spazio aereo ai voli dell’aviazione di Parisi.

Ma la posizione di Algeri è netta. Dopo il blitz del 16 gennaio, costato la vita a diversi ostaggi, lunedì 21 gennaio il primo ministro Abdelmalek Sellal ha chiarito che “i terroristi che hanno attaccato il sito petrolifero di In Amenas venivano dal nord del Mali”. Cioè da quel confine che Algeri ha chiuso.

Sellal ha confermato che tra i terroristi, oltre ad algerini, egiziani, tunisini, maliani e mauritani, c’erano anche dei canadesi. Tutti, ha spiegato, facevano parte della formazione guidata da Moctar Belmoctar, uscito in ottobre da al Qaida per formare un suo gruppo.

Intanto nel Paese continuano i combattimenti tra truppe francesi e maliane e guerriglieri jihadisti. Il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha annunciato che le città di Diabali e Douentza sono di nuovo sotto il controllo delle forze armate maliane che sono state sostenute nell’operazione dalle truppe francesi, basate a Niono e a Mopti-Sevarè.