Mara Carfagna e Emma Bonino insieme contro le mutilazioni genitali

Pubblicato il 25 Novembre 2010 - 14:13 OLTRE 6 MESI FA

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra oggi 25 novembre, il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e il vice presidente del Senato Emma Bonino hanno lanciato, nella sala stampa di Palazzo Chigi, la campagna END FGM – Petali di rosa per la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili che l’Associazione italiana donne per lo sviluppo (AIDOS) e Amnesty International condurranno da oggi in occasione dei 16 giorni di mobilitazione sulla violenza contro le donne promossi dall’Onu.

Entrambe hanno quindi firmato congiuntamente i primi due petali di rosa, metafora del clitoride mutilato e segno di speranza per un futuro in cui nessuna bambina, ragazza o donna dovrà più subire mutilazioni dei genitali. END FGM è una campagna europea promossa da Amnesty International Irlanda e realizzata in collaborazione con organizzazione non governative di 13 paesi europei.

“Abbiamo l’obiettivo di raccogliere 8 mila firme al giorno in Europa, tante quante sono le bambine che ogni giorno nel mondo subiscono mutilazioni dei genitali”, ha spiegato Daniela Colombo, presidente di AIDOS, mentre Sonia Villone, di Amenesty International, ha ricordato che “350 mila donne muoiono ogni anno per complicazioni durante la gravidanza o il parto e molte di queste hanno subito le mutilazioni dei genitali”. Carfagna ha sottolineato: “Circa 35 mila donne hanno subito in Italia la mutilazione dei genitali e sono circa 1000 le bambine che rischiano di essere sottoposte a questa pratica”.

“E’ una battaglia senza colore politico che dobbiamo combattere fino in fondo – aggiunge la Carfagna – e che prosegue anche a livello diplomatico perché tutto il governo italiano, grazie all’impegno del ministro Frattini,  è in prima linea per sostenere quella che, ci auguriamo, diventera’ la prima risoluzione ONU contro le mutilazioni genitali femminili”. Bonino ha dal canto suo evidenziato che “si può cambiare”, che “le tradizioni nefaste possono essere sconfitte”.