Missili Tomahawk, perché gli Usa li lanciano in Siria. Tutti i vantaggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Aprile 2017 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Missili Tomahawk, perché gli Usa li lanciano in Siria. Tutti i vantaggi

Missili Tomahawk, perché gli Usa li lanciano in Siria. Tutti i vantaggi (foto Ansa)

DAMASCO – Gli Stati Uniti, in risposta all’attacco chimico in Siria sui civili hanno lanciato più di 50 missili Tomahawk, armi insostituibili quando il Pentagono vuole attaccare da distanza di sicurezza.

Nel 1991, il missile cruise, per gli USA è stato una componente fondamentale all’epoca della guerra del Golfo, garantiscono una precisione nel raggio di 5 metri e possono raggiungere velocità pari a 880 kmh. Ultimamente è stato utilizzato dal Pentagono nel mese di ottobre: i militari hanno lanciato il Tomahawk dal Mar Rosso verso tre siti radar costieri in Yemen, dopo che i ribelli Houthi nell’arco di diversi giorni avevano sparato missili contro alcune navi degli Stati Uniti.

Prima di quest’ultimo episodio, gli USA li hanno utilizzati nel settembre 2014, quando il paese ha esteso la guerra aerea contro i militari iracheni in Siria.

All’epoca, il Pentagono disse che aveva lanciato 47 missili cruise Tomahawk da due navi – la USS Philippine Sea nel Golfo Persico e l’USS Arleigh Burke nel Mar Rosso – e colpito siti utilizzati dal Khorasan Group, una cellula islamista collegata ad al-Qaeda.

Uno dei grandi vantaggi di utilizzare il missile Tomahawk è che non richiede a un pilota di avvicinarsi a un potenziale bersaglio. Possono essere lanciati da un cacciatorpediniere della Marina, fino a 1.000 miglia di distanza. I militari di Assad possiedono sistemi limitati di missili terra-aria S-200, ma sono sostenuti dalle forze russe che hanno i più avanzati missili S-300 e S-400. Questi sistemi hanno un radar migliore e volano più velocemente rispetto ai vecchi missili terra-aria.

Chris Harmer, un’analista della Difesa ed ex ufficiale della marina, attualmente all’Institute for the Study of War, ha detto che l’esercito degli Stati Uniti può disturbare alcuni dei radar russi attraverso l’utilizzo del jet EA-18G Growler e altri mezzi. Ma i russi, probabilmente, sono in grado di sopportare un po’ di quel disturbo, in particolare per quanto riguarda i più avanzati sistemi S-400. “Siamo avvantaggiati, il che tuttavia non rende la difesa aerea russa irrilevante”, ha osservato Harmer.

I Tomahawk hanno meno esplosivo delle bombe più grandi trasportate da aeromobili con equipaggio degli Stati Uniti, ma per bombardare aerei a terra non ha alcuna importanza, ha affermato Harmer che aggiunge:” gli aerei, sono bersagli facili e per distruggerli o metterli fuori gioco, non richiedono armi più potenti”.

C’è anche una variante specifica del Tomahawk, che può trasportare munizioni a grappolo che si separano su un bersaglio, causando frammentazioni e incendi in grado di distruggere veicoli, depositi di forniture e aerei in volo.

La decisione in parte può essere stata provocata da preoccupazioni politiche. Il più vicino campo d’aviazione che gli Stati Uniti utilizzano nella regione è Incirlik Air Base in Turchia, ma un’operazione contro il governo siriano, probabilmente richiederebbe il consenso turco. Gli Stati Uniti hanno anche cacciabombardieri in altri paesi del Medio Oriente, ma il loro utilizzo potrebbe sollevare questioni diplomatiche.

Se l’amministrazione Trump ha deciso di utilizzare aeromobili con equipaggio, l’opzione più probabile erano gli aerei navali, che avrebbero potuto includere jet Harrier schierati con il 24th Marine Expeditionary Unit, sulle navi della marina nel Mar Mediterraneo a partire da mercoledì, secondo le foto diffuse dall’esercito.

La portaerei USS George H.W. Bush è anch’essa in Medio Oriente ma nel più lontano Golfo Persico. Una parte della flotta di navi che accompagnano il vettore sono più vicine, nel Mediterraneo, e può trasportare i Tomahawk.