Blitz israeliano contro la nave aiuti, la Farnesina: “No all’inchiesta Onu perché può farla Israele”

Pubblicato il 2 Giugno 2010 - 19:37 OLTRE 6 MESI FA

Franco Frattini

L’Italia ha votato contro il testo di risoluzione approvato dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani, che chiede una missione di inchiesta internazionale sul blitz israeliano nei confronti della flottiglia di attivisti, perché ritiene Israele “uno Stato democratico e perfettamente in grado di condurre un’inchiesta credibile e indipendente, il che non significa necessariamente internazionale”.

Lo ha puntualizzato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, spiegando che il ministro degli Esteri Franco Frattini è stato uno dei primi a chiedere che vi fosse un’inchiesta credibile e democratica per accertare i fatti.

L’Italia, in tal senso, condivide pienamente il testo della dichiarazione approvato ieri mattina dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in cui si chiedeva un’inchiesta “rapida, imparziale, credibile e trasparente”.

“L’Italia era incline verso un voto negativo perché il testo, a differenza di quello approvato ieri dal Consiglio di Sicurezza, conteneva toni fortemente polemici, poco costruttivi, che in questa fase delicata non erano in grado di creare le premesse per una diminuzione delle tensioni che l’Italia invoca per mantenere in vita il negoziato israelo-palestinese, che è la nostra priorità”.

Nonostante questo, ha aggiunto il portavoce della Farnesina, “abbiamo offerto la nostra più ampia disponibilità per cercare una posizione comune europea d’intesa con i nostri partner che avrebbe potuto coagulare il consenso intorno all’astensione”.

Una soluzione che avrebbe consentito una posizione comune dell’Europa ma che ha incontrato l’opposizione della Slovenia. Lubiana aveva deciso di votare sì al testo presentato dai palestinesi e ha voluto mantenere la propria posizione, ha spiegato ancora. Posizione che non ha quindi consentito di coagulare il consenso intorno all’astensione.

“L’inchiesta per accertare i fatti, democratica ed indipendente – ha concluso comunque Massari – è comunque assolutamente necessaria per ristabilire la fiducia nella regione e sul piano internazionale”.