New Jersey, Christie nei guai: Ingorghi stradali per fermare politici avversari

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Gennaio 2014 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA
New Jersey, Christie nei guai: Ingorghi stradali per fermare politici avversari

New Jersey, Christie nei guai: Ingorghi stradali per fermare politici avversari (Foto LaPresse)

NEW YORK – Ha creato ingorghi stradali per sbarrare le strade ai politici avversari. Il governatore del New Jersey, Chris Christie, finisce nei guai. Il leader repubblicano candidato alla presidenza degli Stati Uniti è finito nel mirino di un’inchiesta federale. A testimoniare l’ingorgo fantasma sono le mail della vicecapo di gabinetto di Christie, Bridget Ann Kelly, ad uno dei capi della Port Authority, David Wilderstein.

Massimo Gaggi sul Corriere della Sera spiega:

“«È ora di creare qualche problema di traffico a Fort Lee», scrive in una email la vicecapo di gabinetto del governatore del New Jersey, Bridget Ann Kelly. «Ricevuto», risponde asciutto David Wilderstein, uno dei capi della Port Authorty, responsabile per il traffico sul Washington Bridge, il ponte più trafficato d’America: l’unico che (insieme a due tunnel) collega il New Jersey alla città di New York attraverso l’Hudson. Qualche giorno dopo sul ponte si crea, all’improvviso, il caos: tre delle quattro corsie autostradali verso New York vengono chiuse senza motivo e il traffico impazzisce”.

L’ingorgo, scrive il Corriere della Sera, era creato ad hoc per sbarrare la strada a Mark Sokolich, il sindaco democratico di Fort Lee, che aveva negato a Christie il sostegno bipartisan durante la sua corsa alla carica di governatore del New Jersey:

“Un sostegno che era stato, invece, concesso da altri 16 sindaci democratici dello Stato. Siamo a metà settembre quando, vista l’enormità del caso, il direttore esecutivo della Port Authority ordina di riaprire le corsie. È subito polemica, ma la società inizialmente riesce a farle rientrare sostenendo che il blocco delle corsie era stato deciso nell’ambito di un esperimento sul traffico. L’episodio non sembra danneggiare Christie che a novembre viene rieletto governatore con una valanga di voti. Lui continua a negare ogni responsabilità politica nella vicenda anche quando i due dirigenti della Port Authority da lui nominati – Bill Baroni e lo stesso Wildstein – sono costretti a dimettersi per aver tentato di occultare il caso”.

Ora i democratici chiedono le dimissioni di Christie per questo episodio che rischia di sbarrargli la strada alla candidatura di presidente degli Stati Uniti. Il governatore del New Jersey, in una conferenza stampa, ha chiesto scusa e annunciato il licenziamento della Kelly, misure che forse non basteranno a riaprigli la via:

«Non sapevo nulla del comportamento dei miei collaboratori. Hanno tradito la mia fiducia e, quando ho chiesto chiarimenti, mi hanno mentito. La responsabilità politica di quanto accaduto è tutta mia, ma quelle azioni non sono partite da me: sono quello che sono, ma non ho mai fatto bullismo politico»”.