Nord Stream, “robot manutenzione hanno piazzato le cariche”, 4 bombe da 500 kg di tritolo. Mosca prima indiziata

La guerra del gas: sulle bombe a Nord Stream ci sono le impronte dei robot di manutenzione. Istruiti da Mosca, suggeriscono gli esperti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Ottobre 2022 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA
nord stream robot

La fuoriuscita di gas nel Mar Baltico nel luogo delle esplosioni al gasdotto Nord Stream (Ansa)

Nord Stream, “robot manutenzione hanno piazzato le cariche”. “A piazzare le bombe che hanno provocato quattro falle nel gasdotto Nord Stream 1 e 2, a circa 80 metri di profondità nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, potrebbero essere stati i robot di manutenzione. Che operano all’interno della struttura del gasdotto durante lavori di riparazione”. Questa l’opinione degli esperti riferita dal Guardian.

Nord Stream, “robot manutenzione hanno piazzato le cariche”

“Se questa teoria si rivela corretta, la natura sofisticata dell’attacco e la potenza dell’esplosione aggiungerebbero peso ai sospetti che gli attacchi siano stati effettuati da un potere statale, con il dito puntato contro la Russia“.

Fonti di intelligence (le cita la rivista tedesca Spiegel) ritengono che gli oleodotti Nord Stream 1 e 2, nelle zone economiche esclusive di Svezia e Danimarca, siano stati colpiti in quattro punti da esplosioni con 500 chili di tritolo. L’equivalente della potenza esplosiva di una bomba di aereo.

Gli investigatori tedeschi hanno effettuato letture sismiche per calcolare la potenza delle esplosioni. E hanno detto ai media che subacquei o robot telecomandati potrebbero essere in grado di visitare i siti delle perdite già questo fine settimana.

Il luogo della perdita di gas nel Baltico una discarica di armi chimiche

Secondo l’Agenzia finlandese per l’ambiente (Syke) il bacino danese di Bornholm, dove lunedì è stata rilevata la prima perdita dal gasdotto Nord Stream, è la più importante discarica di armi chimiche nel Mar Baltico.

In una nota la Syke afferma che “è probabile che l’effetto delle perdite di gas sulle armi chimiche sia minimo. Sono sepolte a diversi chilometri di profondità. Ma gli effetti sono ancora incerti”.

L’agenzia ha dichiarato che continuerà a indagare sulla questione insieme all’Istituto del Trattato di proibizione delle armi chimiche presso l’Università di Helsinki.