PARIGI – La National Security Agency americana e l’omologa Agenzia segreta britannica hanno spiato anche i voli di alcune compagnie aeree, compresa la francese Air France, la tedesca Lufthansa e le emiratine Qatar Airways ed Etihad (che ha rilevato Alitalia e da cui il premier ha preso in leasing l’Airbus presidenziale), arrivando a captare conversazioni di sospetti terroristi, di trafficanti di armi, ma anche del presidente del Pakistan e di altre personalità.
A rivelarlo, ancora una volta, è Edward Snowden, il whistleblower ex analista della Cia prima e della Nsa poi che ha trovato riparo in Russia dopo aver scatenato il Datagate negli Stati Uniti.
Il quotidiano Le Monde ha pubblicato oggi in partenariato con The Intercept nuovi estratti degli archivi di Snowden. Dai documenti emerge che la Francia era oggetto di un programma di spionaggio delle comunicazioni mobili a bordo di voli di di Air France da parte delle grandi orecchie della National Security Agency e degli omologhi britannici del GCHQ (Government Communications Headquarters).
L’intercettazione delle chiamate a bordo funziona alla grande, “praticamente in tempo reale”, esultano gli 007 nei documenti consultati da Le Monde. Per spiare un telefono in volo basta che questo sia connesso a internet e che l’aereo sia a un’altitudine di 10.000 piedi. “Il cielo potrebbe appartenere alla Nsa”, commentava la Nsa in una newsletter interna per descrivere il progetto.
Spiega su Repubblica Stefania Maurizi, che segue da sempre il caso di Snowden:
Le Monde rivela che nel 2011 a finire intercettate sono state anche varie chiamate effettuate in un volo Milano-Doha della Qatar Airways, come anche una serie di telefonate a bordo di un volo da New York a Denver della Etihad. (…)
Le rivelazioni top secret permettono per la prima volta di aprire uno squarcio sulle intercettazioni dei cellulari in volo. I file raccontano che, secondo i dati in mano alla Nsa, già a partire dal dicembre 2008 almeno 50mila persone nel mondo avevano usato un telefono in aereo e a febbraio 2009 il numero di utenti era già salito a 100mila. Dati in crescita costante che, scrive Le Monde, “la Nsa attribuiva al fatto che sempre più aerei sono stati dotati della capacità di consentire l’uso del Gsm in volo, al calo della paura che un aereo possa schiantarsi a causa delle chiamate da cellulare, e alla constatazione che il costo delle telefonate non è così eccessivo come molti pensano”.