Iran: “Le sanzioni Onu sul nucleare non sono legittime”

Pubblicato il 19 Maggio 2010 - 11:53 OLTRE 6 MESI FA

Mojtaba Samareh-Hashemi

La risoluzione Onu per nuove sanzioni all’Iran non ha legittimità: lo ha sottolineato oggi il più stretto consigliere del presidente Mahmud Ahmadinejad.

“La bozza che verrà discussa al Consiglio di sicurezza dell’Onu non ha alcuna legittimità”, ha detto Mojtaba Samareh-Hashemi. Ieri, gli Usa hanno fatto circolare in seno al Consiglio di sicurezza una bozza che espande le sanzioni all’Iran per il suo programma nucleare, che ha avuto l’approvazione di tutte e cinque le potenze con diritto di veto, oltre agli Usa, Gran Bretagna, Francia, Cina e Russia e della Germania (parte del 5+1).

La bozza dovrà essere esaminata dall’intero Consiglio per l’approvazione finale. Ventiquattro ore prima, l’Iran aveva siglato una intesa con Turchia e Brasile per lo scambio di combustibile nucleare. Il ministro degli Esteri iraniano, Manoucher Mottaki, si è mostrato sorpreso dopo l’annuncio dell’intesa sulla bozza del 5+1, invitando i giornalisti che chiedevano un commento a “non prenderla seriamente”.

Intanto l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, aspetta ancora una notifica scritta dell’Iran sull’accordo trilaterale firmato nei giorni scorsi con Brasile e Turchia per uno scambio di combustibile nucleare: lo ha precisato il direttore generale dell’Agenzia Yukiya Amano, in visita oggi a Bucarest.

“Lunedì 17 maggio sono stato informato sulla dichiarazione firmata dai ministri degli Esteri di Iran, Brasile e Turchia”, ha detto Amano, citato dall’agenzia Mediafax.

Amano ha aggiunto che, secondo la dichiarazione firmata dai tre paesi nei giorni scorsi, l’Aiea dovrebbe ricevere una notifica da Teheran entro una settimana. “La dichiarazione precisa che l’Iran trasmetterà una comunicazione entro una settimana”, ha detto Amano, spiegando di essere in possesso solo della dichiarazione firmata dai tre ministri.

La dichiarazione firmata dai ministri degli Esteri iraniano, turco e brasiliano prevede l’invio di uranio iraniano in Turchia per essere arricchito e fare poi ritorno in Iran in forma di combustibile nucleare arricchito a circa il 20% per essere impiegato a fini esclusivamente civili.