Obama a Wall Street: “Mai più come prima”. Le banche sono sempre più forti

Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 21:13 OLTRE 6 MESI FA

Mentre il presidente americano Barack Obama espone le linee guida per uscire dalla recessione, cui i tecnici del Governo non sanno dare sostanza, un giudice della corte federale di New York ha bloccato un accordo tra l’autorità di vigilanza dei mercati finanziari, la Sec e il principale istituto di credito Usa, la Bank of America, che avrebbe sanato la grana di oltre 3 miliardi di premi dati quasi clandestinamente da Merril Lynch prima della fusione con BoA.

La corte guidata da Jed S. Rakoff ha respinto il patto, che prevedeva una multa da 33 milioni di dollari, perché «non rispettava le più elementari nozioni di giustizia e moralità». La Bank of America è accusata di aver ingannato gli azionisti nascondendo i bonus pagati da Merrill Lynch ai propri manager all’epoca della fusione tra i due istituti del primo gennaio scorso, costata 50miliardi di dollari di fondi pubblici.

L’intervento del giudice fa tirare un sospiro di sollievo a quanti hanno vissuto come un sopruso il comportamento arrogante delle grandi banche, ma non fa passare la preoccupazione di chi vede la realtà del sistema del credito americano che è in mano a quattro mega banche, dopo le fusioni e i salvataggi conseguenti alla crisi. Attualmente i quattro colossi controllano il 60% dei depositi bancari statunitensi.

A dodici mesi esatti dal collasso di Lehman Brothers, il presidente Obama parla nella sede della Borsa di New York, esorta i cittadini a guardare verso la fine del tunnel nefasto della crisi e lancia un monito a Wall Street: «Non contate sui salvataggi pubblici, non ci saranno più gli eccessi del passato». Eppure la cosiddetta strategia del “too big to fail”, “troppo grande per fallire”, ha portato l’amministrazione a proporre ai cittadini soluzioni inconsistenti da un lato e dall’altro ha reso sempre più potenti i maggiori istituti di credito del paese.

Le grandi banche sono sopravvissute alla recessione, sono troppo forti per essere lasciati fallire, lo Stato continuerà ad aiutarli e di questo gli investitori sono consapevoli. Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha avvertito: «La logica del “troppo grande per fallire” non è una strategia politica, è il problema».