Obama al Summit delle Americhe/ Un ”nuovo inizio” con Cuba e una stretta di mano con Chavez

Pubblicato il 18 Aprile 2009 - 14:35 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, chiaramente intenzionato a por fine al lungo periodo di gelo con Cuba, ha dichiarato che la sua amministrazione cerca un «nuovo inizio» con l’isola caraibica, aggiungendo di voler affrontare una vasta serie di argomenti col governo castrista.

In un discorso pronunciato al quinto Summit delle Americhe a Trinidad & Tobago,cui partecipano 33 paesi, Obama ha rilevato che «il viaggio per superare decenni di diffidenza sarà lungo», aggiungendo però che «ci sono nuove iniziative da adottare subito in direzione di un nuovo giorno».

Tra gli argomenti che il capo della Casa Bianca intende affrontare con l’Avana ci sono «i diritti umani, la libertà di espressione, riforme democratiche, lotta alla droga, l’emigrazione e questioni economiche».

Sono tutti argomenti che il leader cubano Raul Castro si è detto disposto ad affrontare «su un piano di uguaglianza, senza interferenze nella sovranità e nel diritto all’auto-determinazione del popolo cubano».

Altro avvenimento seguito con attenzione dagli osservatori è stata la stretta di mano tra Obama e il presidente venezuelano Hugo Chavez, uno dei più accesi critici latinoamericani nei confronti degli Stati Uniti.

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Obama è stato seguito attentamente sia per quello che ha detto che per quello che ha taciuto. Non ha criticato Cuba per i detenuti politici – come ripetutamente fatto dal suo predecessore George Bush – ma non ha neanche auspicato l’ingresso dell’Avana nell’Organizzazione degli Stati Americani, nè ha prospettato la fine dell’embargo quasi cinquantennale contro Cuba.

Il discorso del presidente si inquadra in una serie di recenti iniziative verso un disgelo. Obama ha annullato alcune restrizioni, come la facoltà, finora negata, per gli americani di origine cubana di visitare l’isola e di inviare denaro ai loro parenti. Vi è stato poi un cordiale scambio verbale tra il segretario di stato Hillary Clinton e Raul Castro.

Ma l’addetto stampa di Obama, Robert Gibbs, non ha mancato di rilevare che il governo castrista «deve concedere maggiore libertà al popolo cubano”.