Obama in Europa. Visiterà quattro Paesi in sei giorni, ma non l’Italia

di Licinio Germini
Pubblicato il 22 Maggio 2011 - 14:20| Aggiornato il 23 Maggio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – L’ottavo viaggio del presidente Barack Obama in Europa, arriva lunedi, include quattro Paesi in sei giorni con sullo sfondo della visita i bombardamenti Nato in Libia e la persistente debolezza economica su entrambe le sponde dell’Atlantico.

L’ultimo impegno del Capo della Casa Bianca, a fine settimana, sarà la riunione del G8. Obama sarà in Irlanda, in Gran Bretagna, in Francia (dove si svolge il G8, a Deauville) e in Polonia. Il giro presidenziale salterà l’Italia, ad ulteriore dimostrazione, secondo gli osservatori, di quanto poco essa conti sulla scena internazionale, sebbene stia partecipando con Francia e Gran Bretagna ai bombardamenti libici.

Una priorità per il presidente ed i suoi alleati sarà di definire più chiaramente il ruolo dell’Occidente nel promuovere stabilità e democrazia nel mondo arabo senza essere troppo intrigante e con limitate risorse finanziarie. La crisi finanziaria ha colpito tutti i Paesi europei costringendoli ad adottare severe misure di austerità. Il debito nazionale degli Stati Uniti sembra incontenibile, e Obama e il congresso a maggioranza repubblicana non sembrano capaci di accordarsi sull’entità dei tagli di spesa.

Ma, almeno brevemente, tutto questo passerà in secondo piano quando Obama compirà il suo pellegrinaggio in Irlanda, nel paesino do Moneygall, dove ritroverà le sue radici irlandesi. Radici irlandesi? Proprio così. Si è infatti scoperto che il giovane Falmouth Kearney, emigrato negli Stati Uniti nel 1850 all’età di 19 anni, è il padre del bisavolo di Obama dalla parte della madre, nata in America, nel Kansas. Obama, il cui padre è nato in Kenya, incontrerà a Moneygall i discendenti dei suoi lontani parenti.

Michael Collins, l’ambasciatore irlandese negli Stati Uniti, ha definito la visita in Irlanda del presidente ”un avvenimento eccezionale” per il Paese, che dopo un periodo di boom ha visto la sua economia crollare sotto i colpi della crisi. La tappa irlanese gioverà ad Obama anche in patria in vista delle elezioni presidenziali dell’anno prossimo, non solo per i milioni di americani di origine irlandese, ma anche perchè dovrebbe mettere a tacere, grazie al suo lontano antenato, le voci avversarie che l’hanno a lungo perseguitato con l’accusa di non essere nato negli Stati Uniti.

Lasciata l’Irlanda Obama sarà in Gran Bretagna, dove lui e la moglie Michelle saranno accolti con tutto lo sfarzo e il fasto adatti alla prima visita di stato di Obama nel Paese. Altro grande onore, la coppia presidenziale passerà la notte a Buckingham Palace. Sebbene gli Stati Uniti e la Gran Bretagna siano strettissimi alleati, ultimamente le relazioni bilaterali sono state sottoposte a pressioni, anche per il disastro ecologico dell’anno scorso nel Golfo del Messico provocato dall’esplosione della piattaforma petrolifera della British Petroleum (BP).

Agli americani non è poi piaciuto l’annuncio unilaterale della Gran Bretagna sui tempi del ritiro dei suoi militari dall’Afghanistan. Secondo Heather Conley, direttore del programma europeo presso il Center for Strategic and International Studies, la visita di Obama – che mercoledi, primo presidente Usa, terrà anche un discorso la parlamento di Westminster – servirà a risanare le relazioni fattesi di recente meno cordiali.

I leader europei vorranno capire come Obama vede la partnership tra Usa e Europa in un momento in cui il presidente ha esortato gli alleati occidentali ad assumersi maggiori responsabilità in aree com l’Afghanistan e la Libia. Ha detto in proposito il leader liberaldemocratico britannico  Menzies Campbell: ”La morte di Osama bin Laden dovrebbe incoraggiare i più stretti collaboratori del presidente a consigliargli un più celere ritiro delle truppe americane in Afghanistan”.

Dopo colloqui col premier britannico David Cameron, Obama sarà in Francia per il vertice del G8 dove, partendo dal suo discorso di qualche giorno fa, solleciterà idee e progetti per promuovere stabilità e democrazia nel Medio Oriente. Il presidente ha chiesto all’FMI ed alla Banca Mondiale di presentare un ambizioso piano di aiuti in particolare per l’Egitto e la Tunisia al fine di farli riprendere dagli sconvolgimenti provocati dalle loro rivoluzioni popolari e prepararli alle elezioni previste a fine anno. Sebbene non sia in programma, i leader del G8 parleranno sicuramente anche della successione a Dominique Strauss-Kahn, dimissionario dopo l’accusa di aver stuprato una cameriera d’albergo a New York.

Durante i due giorni del G8 Obama incontrerà svariati leader mondiali, inclusi il presidente russo Dmitry Medvedev e il primo ministro giapponese Naoto Kan. Venerdi, giornata della sessione a porte chiuse del G8, incontrerà il presidente francese Nicolas Sarkozy, prima di recarsi in Polonia, ultima tappa del viaggio. Il rientro a Washington è previsto sabato.